Vela, Giovanni & Karine: "Noi, che abbiamo visto Moby Dick"
Altri SportPer gentile concessione del settimanale GIOIA oggi in edicola (leggi il pdf), l'intervista a Soldini, il più grande velista del mondo, che il 5 luglio partirà in regata oceanica per la prima volta con una donna, Karine Fauconnier. GUARDA IL VIDEO
LEGGI L'INTERVISTA INTEGRALE DI GIOIA (pdf)
Il pretesto non è tanto la regata oceanica Les Sables-Horta-Les Sables, 2.540 miglia per 23 equipaggi di 7 nazionalità, che da sola basterebbe. Ma il fatto che per la prima volta Giovanni Soldini gareggia in una regata oceanica in doppio con Karine Fauconnier, che era stata la sua grande rivale, lei sul trimarano Sergio Tacchini, lui su quello Tim progetto Italia.
Partiranno il 5 luglio da Les Sables d’Olonne (vicino a Bordeaux), a bordo del Class 40 Telecom Italia, la barca con cui Giovanni ha vinto tutte le regate a cui ha partecipato negli ultimi due anni. Più di due settimane assieme, visto che i primi arrivi sono previsti intorno al 21 luglio.
Per questo il settimanale GIOIA oggi in edicola intervista il velista più famoso del mondo, Soldini appunto.
Meglio in solitario o in coppia?
"In solitario si crea qualcosa di molto speciale fra te, la barca e la natura. Sei più sensibile, vedi un pesce, un uccello e tutto si trasforma in un avvenimento. Capisci la barca dai rumori".
La prima traversata.
"Avevo 16 anni, ero a Palma, giravo da una barca all’altra dando una mano e sperando in un passaggio per i Caraibi. Me lo dà Jim, un comandante americano di 70 anni che doveva portare una barca di 11 metri. Si imbarcano con me anche Dimitri, greco, 18 anni, che ho rincontrato tante volte e Nicolas, un inglese odioso di 19 anni, più visto".
Moby Dick l’ha mai incontrata?
"Tante volte, assieme ad altri animali bellissimi, delfini, razze, mante, squali. Le balene non sono Moby Dick: non hanno nessuna aggressività. Sono grandi ma non le vedi, perché stanno a pelo d’acqua e quindi capita, mi è capitato, di urtarle e sfasciare la barca".
Ora la nuova avventura al via, con Karine Fauconnier, che è nata a La Rochelle e ha vissuto la barca fin da piccola, veleggiando sul Venerdì 13, un tre alberi da regata e da crociera del padre Yvon. L'intervista integrale, come detto, su GIOIA.
Il pretesto non è tanto la regata oceanica Les Sables-Horta-Les Sables, 2.540 miglia per 23 equipaggi di 7 nazionalità, che da sola basterebbe. Ma il fatto che per la prima volta Giovanni Soldini gareggia in una regata oceanica in doppio con Karine Fauconnier, che era stata la sua grande rivale, lei sul trimarano Sergio Tacchini, lui su quello Tim progetto Italia.
Partiranno il 5 luglio da Les Sables d’Olonne (vicino a Bordeaux), a bordo del Class 40 Telecom Italia, la barca con cui Giovanni ha vinto tutte le regate a cui ha partecipato negli ultimi due anni. Più di due settimane assieme, visto che i primi arrivi sono previsti intorno al 21 luglio.
Per questo il settimanale GIOIA oggi in edicola intervista il velista più famoso del mondo, Soldini appunto.
Meglio in solitario o in coppia?
"In solitario si crea qualcosa di molto speciale fra te, la barca e la natura. Sei più sensibile, vedi un pesce, un uccello e tutto si trasforma in un avvenimento. Capisci la barca dai rumori".
La prima traversata.
"Avevo 16 anni, ero a Palma, giravo da una barca all’altra dando una mano e sperando in un passaggio per i Caraibi. Me lo dà Jim, un comandante americano di 70 anni che doveva portare una barca di 11 metri. Si imbarcano con me anche Dimitri, greco, 18 anni, che ho rincontrato tante volte e Nicolas, un inglese odioso di 19 anni, più visto".
Moby Dick l’ha mai incontrata?
"Tante volte, assieme ad altri animali bellissimi, delfini, razze, mante, squali. Le balene non sono Moby Dick: non hanno nessuna aggressività. Sono grandi ma non le vedi, perché stanno a pelo d’acqua e quindi capita, mi è capitato, di urtarle e sfasciare la barca".
Ora la nuova avventura al via, con Karine Fauconnier, che è nata a La Rochelle e ha vissuto la barca fin da piccola, veleggiando sul Venerdì 13, un tre alberi da regata e da crociera del padre Yvon. L'intervista integrale, come detto, su GIOIA.