Pellegrini polemica: "Se perdo a Roma qualcuno festeggerà"

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La copertina di Vanity Fair con Federica Pellegrini. E' nata a Mirano nel 1988
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Alla vigilia dei Mondiali di nuoto, la primatista dei 200 e 400 stile libero non nasconde gli attriti con la Federazione: "Se vinco faranno tutti finta di essere felici, ma staranno recitando. Se perdo ci saranno pacche sulle spalle e poi festeggiamenti"

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I Mondiali di nuoto in programma a Roma sono ormai alle porte: Federica Pellegrini, la primatista mondiale dei 200 e 400 stile libero racconta incubi, timori, amori e rancori a "Vanity Fair" che le dedica la copertina in edicola da domani. Prima delle gare c'è questo incubo: "Io sono ai blocchi di partenza, ma non faccio in tempo a togliermi l'accappatoio, quello blu, proprio il mio. Allora mi butto in acqua così, nuoto avendolo addosso, la cintura annodata. A ogni bracciata s'infradicia, diventa più pesante, ma io vado avanti, sono staccata, non vincerò mai, ma quel che conta è arrivare al traguardo, non affondare. E ci riesco".

Questa ragazza di vent'anni è in gara con se stessa prima che con le altre e con il resto - se non del mondo - del suo ambiente. Ha conosciuto le paure, trovato i rimedi, buttato prima un oro a Pechino, per poi vincerne uno sempre a Pechino, conquistato e perduto record e fidanzati. A volte, come a novembre agli Assoluti invernali di Genova, si spaventa tanto da mancarle il respiro. "Non riuscivo a prendere aria, la gola si chiudeva e ho dovuto fermarmi. Una parte di me mi stava dicendo qualcosa. C'è la gara breve, i 200, che faccio in scioltezza. E poi la distanza lunga, che mi costa di più. E una parte di me non voleva".

La Pellegrini ricorda anche quello che è successo a Pechino, quando prima perse un oro nella sua gara e poi ne vinse un altro: "Niente, ho sbagliato la gara lunga, come al solito. Non sono partita abbastanza forte e, se non lo faccio, poi non recupero". "Doping? Sì, lo dicono. Ma io faccio una marea di controlli antidoping, come potrei passarli se prendessi qualcosa?. Qualcuno prende qualcosa, certo, come in tutti gli sport. Io qualche canna come Michael Phelps? No, neanche quello. Poi non credo che aiuti. Lui ha sbagliato a farlo, ha dato un'immagine sbagliata". E sul fisico che vorrebbe: "Ne vorrei uno da modella: vorrei essere sottile e non lo sarò mai. Mi piacerebbe, quando smetterò, dopo l'Olimpiade di Londra 2012 forse, fare qualcosa nella moda".

L'azzurra parla di Paolo Barelli, presidente della Fin. "Meglio che risponda dopo i Mondiali, fino ad allora preferisco tacere. Ne avrei delle cose da dire, ma non adesso. Che cosa è successo? Diciamo che dopo Pechino, dopo aver vinto una medaglia d'oro, pensavo che sarei stata almeno rispettata. Trattata con un minimo di riguardo. Invece non è stato così. Qual è il problema? Forse proprio che ho vinto. E che sono del circolo Aniene, quello di Giovanni Malago'". Se vinci a Roma sarà ancora peggio? "Penso di sì, ma comunque me ne andrò sei mesi in America e sarò serena. Se vinco faranno tutti finta di essere felici, ma staranno recitando". Se dovesse andare male.... "Già vedo la scena: riceverò una pacca sulle spalle, consolazione davanti al pubblico, poi andranno di là a festeggiare".