Alpinista italiana muore sul K3 in Pakistan
Altri SportI familiari hanno trovato un biglietto nel quale Cristina Castagna, 31 anni, prima della partenza, aveva lasciato scritto di suo pugno: "Se mi succederà qualcosa, lasciatemi dove la montagna mi ha chiamato a sé". IL VIDEO
L'alpinista italiana Cristina Castagna, 31 anni, è morta precipitando per decine di metri e finendo in un crepaccio sul Broad Peak, la montagna di oltre 8.000 metri nella catena del Karakorum in Pakistan. Lo riferisce oggi il Giornale di Vicenza, la città nella quale la Castagna lavorava come infermiera al pronto soccorso dell'ospedale San Bortolo.
I familiari hanno trovato un biglietto nel quale la giovane, prima della partenza, aveva lasciato scritto di suo pugno, "Se mi succederà qualcosa, lasciatemi dove la montagna mi ha chiamato a sé". La giovane ma esperta alpinista, soprannominata "el grio", il grillo, aveva appena conquistato la vetta e stava scendendo dal Broad Peak (8.047 metri), conosciuto come "K3" e la dodicesima montagna più alta del pianeta.
Il suo programma prevedeva, dopo il Broad Peak, di scalare successivamente il Gasherbrum I (8.068 metri). All'attivo aveva già quattro cime sopra gli ottomila metri: lo Shisha Pangma conquistato nel 2004, al Gasherbrum II (2005), al Dhaulagiri (2007) e al Makalu espugnato lo scorso anno. Con lei l'alpinista italiano Gianpaolo Casarotto, anche lui vicentino, che ha tentato di soccorrerla, inutilmente.
I familiari hanno trovato un biglietto nel quale la giovane, prima della partenza, aveva lasciato scritto di suo pugno, "Se mi succederà qualcosa, lasciatemi dove la montagna mi ha chiamato a sé". La giovane ma esperta alpinista, soprannominata "el grio", il grillo, aveva appena conquistato la vetta e stava scendendo dal Broad Peak (8.047 metri), conosciuto come "K3" e la dodicesima montagna più alta del pianeta.
Il suo programma prevedeva, dopo il Broad Peak, di scalare successivamente il Gasherbrum I (8.068 metri). All'attivo aveva già quattro cime sopra gli ottomila metri: lo Shisha Pangma conquistato nel 2004, al Gasherbrum II (2005), al Dhaulagiri (2007) e al Makalu espugnato lo scorso anno. Con lei l'alpinista italiano Gianpaolo Casarotto, anche lui vicentino, che ha tentato di soccorrerla, inutilmente.