Di Luca non si arrende: "Confido nelle controanalisi"
Altri SportIl corridore abruzzese continua a professarsi innocente in relazione alla positività all'Epo Cera. "Sarebbe stato da stupidi prenderlo, è già successo che analisi in un altro laboratorio smentiscano quelle precedenti". GUARDA IL VIDEO DI SKY SPORT24
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RIGUARDA LO SPECIALE GIRO D'ITALIA
In un'intervista esclusiva a SKY Sport 24 Danilo Di Luca racconta le sue sensazioni dopo la notizia della positività all'Epo Cera. Il corridore abruzzese continua a dire di essere completamente estraneo all'accaduto e confida nelle controanalisi.
Sulla positività al Giro
"Il cera è una sostanza che ormai conosciamo nel ciclismo e in tutto lo sport da più di un anno. Sappiamo che la sua positività dura un mese. Quindi, assumere una sostanza del genere prima del Giro d'Italia è veramente da incoscienti. Sono assolutamente estraneo e, soprattutto, ho chiesto di fare le contro analisi, oltre a quelle francesi, anche in un altro laboratorio. Mi hanno detto che non è possibile, ma io sto cercando di fare il massimo per farlo in un altro laboratorio. E’ un esame ancora non molto chiaro, come mi è stato detto da alcuni periti".
Contro analisi il 3 agosto. Poi, potrebbe esserci la possibilità di un ulteriore esame?
"Non lo so, vediamo. Stiamo cerando di lavorare per questo con i miei periti e i miei avvocati. Dobbiamo aspettare e speriamo che la verità venga fuori".
Due anni fa un caso analogo, risultato poi una sorta di bolla di sapone. Questa volta, quale è la verità?
"La verità, è che non ho assunto un farmaco, non ho assunto questo farmaco. Sapevo, e sappiamo tutti, quali sono le conseguenze di questo farmaco, soprattutto per quanto tempo dura questa positività. Quindi, è impensabile prenderlo prima di un Giro d’Italia, un anno dopo tutto quello che è successo a Riccò, Sella, Piepoli, Rebellin e ad altri. Tra l’altro, una sportiva dell’atletica leggera all’Olimpiade di Pechino è stata trovata positiva alla cera, ma poi le contro analisi hanno detto che era negativa".
Confidi in queste contro analisi?
"Si, perché questa è ancora una dimostrazione che è, comunque, un test non molto attendibile e che ci possono essere margini di errore".
Se le contro analisi nel laboratorio transalpino dovessero confermare il primo esito, quale sarebbe la tua reazione?
"Sicuramente avrò chiuso con il ciclismo, perché subire una squalifica all’età di 33 anni, soprattutto con tutto quello che comporta questo sport, per me sarà difficile tornare alle corse. Però, non voglio pensare a questo, perché sono sempre dell’opinione di essere dalla parte della ragione".
Ti eri distinto non solo nel ciclismo, ma anche nel ruolo che hai avuto nel terremoto aquilano
"Infatti. Mi sono anche esposto in prima persona per quello che è successo con il terremoto in Abruzzo. Durante il Giro d'Italia ho raccolto anche tantissimi fondi per la mia regione. E’ stato detto, anche, che tutto questo è annullato. Secondo me, non è assolutamente così, perché ci tengo alla mia regione e continuerò a fare del bene".
RIGUARDA LO SPECIALE GIRO D'ITALIA
In un'intervista esclusiva a SKY Sport 24 Danilo Di Luca racconta le sue sensazioni dopo la notizia della positività all'Epo Cera. Il corridore abruzzese continua a dire di essere completamente estraneo all'accaduto e confida nelle controanalisi.
Sulla positività al Giro
"Il cera è una sostanza che ormai conosciamo nel ciclismo e in tutto lo sport da più di un anno. Sappiamo che la sua positività dura un mese. Quindi, assumere una sostanza del genere prima del Giro d'Italia è veramente da incoscienti. Sono assolutamente estraneo e, soprattutto, ho chiesto di fare le contro analisi, oltre a quelle francesi, anche in un altro laboratorio. Mi hanno detto che non è possibile, ma io sto cercando di fare il massimo per farlo in un altro laboratorio. E’ un esame ancora non molto chiaro, come mi è stato detto da alcuni periti".
Contro analisi il 3 agosto. Poi, potrebbe esserci la possibilità di un ulteriore esame?
"Non lo so, vediamo. Stiamo cerando di lavorare per questo con i miei periti e i miei avvocati. Dobbiamo aspettare e speriamo che la verità venga fuori".
Due anni fa un caso analogo, risultato poi una sorta di bolla di sapone. Questa volta, quale è la verità?
"La verità, è che non ho assunto un farmaco, non ho assunto questo farmaco. Sapevo, e sappiamo tutti, quali sono le conseguenze di questo farmaco, soprattutto per quanto tempo dura questa positività. Quindi, è impensabile prenderlo prima di un Giro d’Italia, un anno dopo tutto quello che è successo a Riccò, Sella, Piepoli, Rebellin e ad altri. Tra l’altro, una sportiva dell’atletica leggera all’Olimpiade di Pechino è stata trovata positiva alla cera, ma poi le contro analisi hanno detto che era negativa".
Confidi in queste contro analisi?
"Si, perché questa è ancora una dimostrazione che è, comunque, un test non molto attendibile e che ci possono essere margini di errore".
Se le contro analisi nel laboratorio transalpino dovessero confermare il primo esito, quale sarebbe la tua reazione?
"Sicuramente avrò chiuso con il ciclismo, perché subire una squalifica all’età di 33 anni, soprattutto con tutto quello che comporta questo sport, per me sarà difficile tornare alle corse. Però, non voglio pensare a questo, perché sono sempre dell’opinione di essere dalla parte della ragione".
Ti eri distinto non solo nel ciclismo, ma anche nel ruolo che hai avuto nel terremoto aquilano
"Infatti. Mi sono anche esposto in prima persona per quello che è successo con il terremoto in Abruzzo. Durante il Giro d'Italia ho raccolto anche tantissimi fondi per la mia regione. E’ stato detto, anche, che tutto questo è annullato. Secondo me, non è assolutamente così, perché ci tengo alla mia regione e continuerò a fare del bene".