La Semenya non voleva l'oro. L'ex tecnico: è un ermafrodita

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Il cerificato di nascita di Caster certifica che è femmina
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La 18enne sudafricana contestata per il sesso incerto e vincitrice dell'oro negli 800 voleva boicottare la cerimonia di premiazione all'Olympiastadion. Un quotidiano pubblica il certificato di nascita: è donna. LE FOTO E IL VIDEO DI SKY SPORT 24

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La 18enne sudafricana Caster Semenya, vincitrice della gara degli 800 donne ai Mondiali di atletica, voleva boicottare la cerimonia di premiazione durante la quale, ieri all'Olympiastadion, le è stata consegnata la medaglia d'oro. Lo ha rivelato a Berlino il presidente della Federazione sudafricana di atletica, Leonard Chuene.

"Non voleva assolutamente salire sul podio, gliel'ho imposto io - ha rivelato Chuene -. Caster mi ha detto che non voleva la medaglia d'oro, e che si sentiva ferita da tutte le chiacchiere sul suo conto". "Mi ha detto che prima di venire qui - ha aggiunto - nessuno aveva mai messo in dubbio la sua femminilità, 'ma qui Berlino non sono più una donna'. Mi ha chiesto perché l'avessimo portata qui, aggiungendo che avrebbe preferito essere lasciata nel suo villaggio. Convincerla a  salire sul podio è stata dura".

Il presidente della Federazione sudafricana ha rivelato di aver parlato anche con i familiari della ragazza, che "sono arrabbiatissimi e non vogliono permettere alla figlia di sottoporsi ai test (di femminilità, ndr) chiesti dalla Iaaf".  "Il padre - ha proseguito Chuene - mi ha anche detto che era d'accordo con la figlia sul fatto che non andasse a prendere la medaglia. Ha aggiunto che è fiero di lei, e che non permetterà che venga messa alla gogna con quei test". Il presidente federale ha poi rivelato che oggi uno dei principali giornali del suo Paese, il Sowetan, pubblica in prima pagina il certificato di nascita della ragazza, "e lì c'è scritto chiaramente che è di sesso femminile".

Le rivelazione del tabloid Blick - Caster Semenya è un ermafrodito. Lo rivela oggi il tabloid svizzero Blick, che ha appreso la notizia da un ex allenatore dell'atleta sudafricana, dietro garanzia dell'anonimato. La fonte spiega che dai test effettuati in Sudafrica a marzo "il risultato era chiaro. Semenya non avrebbe dovuto essere in gara a Berlino con le donne, ma i suoi funzionari sportivi hanno deciso di correre il rischio". Secondo il giornale svizzero, l'atleta sudafricana è una "vittima di funzionari criminali" a caccia di fama e onori, poiché i risultati dei test sarebbero stati nascosti alla stessa Semenya ed alla sua famiglia. La fonte del giornale svizzero formula precise accuse nei confronti di Ekkart Arbeit, ex allenatore capo degli atleti della Ddr, il quale "sapeva cosa fare, per far partecipare Semenya a tutte le gare disputate finora". Secondo questa accusa, la velocista sudafricana sarebbe stata trattata con medicinali adatti a far scendere il suo livello di testosterone, in modo da non risultare maschio ai controlli antidoping. Arbeit ha invece contestato le accuse nei suoi riguardi, spiegando di essere all'oscuro di tutto. "Io non so nulla -ha affermato- sono tutte sciocchezze ed è un'indecenza non rendere noto il nome della fonte di queste affermazioni". Il quotidiano tedesco Bild rivela intanto che in Germania nascono ogni anno 120 ermafroditi, la maggior parte dei quali si sottopone ad operazioni chirurgiche per scegliere uno dei due sessi dei quali li ha dotati madre natura.