Doping, nuove ombre su Armstrong. Lui: "La solita storia..."
Altri SportA quasi un anno dall'annuncio del ritorno in sella, all'indirizzo di Lance arrivano altre accuse da parte di un danese esperto in materia. Ma il texano, anche questa volta, le rimanda al mittente
Ci si mette anche l'esperto danese di doping, adesso, come non bastasse essere considerato, da sempre, il re della menzogna, uno che si dopa spesso e volentieri e riesce comunque a farla franca, un graziato in mezzo a centinaia di colleghi condannati. A far arrabbiare Lance Armstrong questa volta è Jacob Morkeberg, l'esperto di cui 'AS' riporta frasi molto pesanti: "I valori ematici del texano durante l'ultimo Tour non sono normali - ha detto il medico danese - Potrebbe aver corso dopato".
Sotto accusa sarebbero le variazioni del livello di ematocrito di Armstrong, rilevate sia durante il Giro d'Italia, sia nelle tre settimane del Tour de France. La replica del diretto interessato non si è fatta attendere: "Come si dice in danese: sempre la stessa maleodorante storia?" ha postato l'americano sulla sua pagina di Twitter.
Una risposta che suona un po' ironica ma anche un po' piccata, perché ormai è chiaro che agli occhi del mondo valgono poco o niente le garanzie di trasparenza che Armstrong aveva fornito annunciando il suo ritorno in pista, ossia sottoporsi al programma del Dottor Don Catlin di UCLA - il programma antidoping più avanzato al mondo - e pubblicare in tempo reale sul web tutti i risultati. Tanta fatica per niente. E a ricordarglielo ci sono anche i controlli a sorpresa: quelli che da un anno a questa parte lo tirano giù dal letto alle sei del mattino. Lance ormai ci è abituato, fa il test e poi prepara il caffè agli ispettori. Siamo arrivati al controllo numero 48. Chissà se al cinquantesimo qualcuno avrà il buon gusto di bussare alla sua porta portando almeno qualche ciambella...
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Sotto accusa sarebbero le variazioni del livello di ematocrito di Armstrong, rilevate sia durante il Giro d'Italia, sia nelle tre settimane del Tour de France. La replica del diretto interessato non si è fatta attendere: "Come si dice in danese: sempre la stessa maleodorante storia?" ha postato l'americano sulla sua pagina di Twitter.
Una risposta che suona un po' ironica ma anche un po' piccata, perché ormai è chiaro che agli occhi del mondo valgono poco o niente le garanzie di trasparenza che Armstrong aveva fornito annunciando il suo ritorno in pista, ossia sottoporsi al programma del Dottor Don Catlin di UCLA - il programma antidoping più avanzato al mondo - e pubblicare in tempo reale sul web tutti i risultati. Tanta fatica per niente. E a ricordarglielo ci sono anche i controlli a sorpresa: quelli che da un anno a questa parte lo tirano giù dal letto alle sei del mattino. Lance ormai ci è abituato, fa il test e poi prepara il caffè agli ispettori. Siamo arrivati al controllo numero 48. Chissà se al cinquantesimo qualcuno avrà il buon gusto di bussare alla sua porta portando almeno qualche ciambella...
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