Boxe, morte Gatti da chiarire. Il giudice riapre le indagini

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Fa ancora discutere la morte di Arturo Gatti per la quale il giudice Venancia ha disposto la riapertura delle indagini (Foto Ap)
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Dopo essere stato archiviato come suicidio, il decesso del pugile continua a insinuare dubbi a tal punto da richiedere un approfondimento nell'inchiesta per cui, in un primo momento, era stata incarcerata la moglie dell'italo-canadese Amanda Rodrigues

Verrà riaperto il caso sulla morte di Arturo Gatti, il pugile italo-canadese deceduto lo scorso 11 luglio in una località turistica brasiliana, Puerto de Galinhas. In un primo momento la moglie 23enne di Gatti, la brasiliana Amanda Rodrigues, era stata accusata di omicidio, arrestata e tenuta in prigione per 18 giorni. Poi, il commissario brasiliano che si occupava del caso ha concluso che la morte dell'ex campione del mondo dei pesi leggeri era stata un suicidio e ha rilasciato la vedova.

La famiglia di Gatti non ha mai accettato questa versione e oggi il giudice Andrea Calado Venancio ha deciso di riaprire le indagini per la necessità di "chiarirne alcuni punti". Verrano analizzate in particolare le ultime e-mail scambiate fra Gatti e sua moglie, oltre a un nuovo controllo dell'esame tossicologico e della perizia realizzata sul corpo del pugile.

Proprio la perizia aveva scagionato la Rodrigues, inizialmente sospettata dopo che alcuni testimoni avevano visto litigare la coppia all'uscita di un ristorante. La vedova, inoltre, compare come unica beneficiaria nel  testamento di Arturo Gatti e riceverà un milione di dollari per l'assicurazione sulla vita dell'ex marito.