Uomo o donna? Kratochvilova, Semenya e quei record discussi
Altri SportNon solo l'ormai celebre atleta sudafricana: gli interrogativi sulla sessualità degli atleti appartengono alla storia dello Sport. Ecco un lungo elenco di incredibili primati del mondo. LA GALLERY DI CASTER SEMENYA E IL VIDEO DI SKY SPORT24
Se la femminilità di Caster Semenya è dubbia, che dire allora di Jarmila Kratochvilova, la detentrice del più vecchio primato del mondo? Guarda caso negli 800, la specialità della Semenya. La sudafricana a Berlino ha attirato molti sospettii anche per il gran tempo con cui ha dominato la finale mondiale, 1'55" e 45, crono che in realtà impallidisce di fronte all'1'53" e 28 fatto segnare 26 anni fa dalla cecoslovacca.
Record incredibile anche per come arrivò, quasi per caso: la Kratochvilova, fin lì specialista dei 400, lo stabilì nel meeting di Monaco di Baviera, il 26 luglio 83, in quella che in teoria doveva essere una sorta di allenamento. Sulla scia di quel tempo, fece doppietta 800-400 ai Mondiali di Helsinki, strappando tra l'altro sulla distanza più breve il primato del mondo alla tedesca dell'est Marita Koch. Due anni dopo la Koch se lo riprese e non lo mollò più: 47.60, tempo impressionate se paragonato al 49 e zero che oggi vale l'oro mondiale.
Quell'8 ottobre dell'85 a Camberra fu una giornata indimenticabile per la Germania Est che conquistò anche il record, tuttora imbattuto, della 4x100 donne con Gladish, Rieger, Auerswald e Göhr. Così i tre primati più vecchi appartengono tutti a donne muscolosissime, mentre il più antico record maschile è sempre di un atleta Ddr, Jurgen Schult, capace di lanciare il disco a 74 metri e 8 centimetri nell'86. Lui è sempre stato un uomo, la lanciatrice del peso Heidi Krieger lo è diventata a forza di assumere steroidi anabolizzanti.
Dal '97 si chiama Andreas: la sua confessione ha aperto una breccia e a Berlino, guarda caso, un altro muro è caduto a 20 anni di distanza: durante i Mondiali cinque allenatori dell'ex Ddr hanno ammesso il doping di stato e il comitato olimpico tedesco si è impegnato a risarcire 167 atleti colpiti fisicamente dall'abuso di sostanze. Nessun accenno invece a cancellare i primati, nonostante il secondo, il terzo e il quarto record del mondo più resistenti dell'atletica probabilmente siano drogati.
Mistero anche sul più antico in assoluto: quei muscoli esagerati erano frutto solo di duro allenamento, si è sempre difesa Jarmila Kratochvilova. Fatto sta che in 26 anni nessuna si è mai nemmeno avvicinata al suo tempo, e per chissà quanto tempo ancora gli unici in grado di batterlo saranno gli uomini, al 100 per cento,
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Record incredibile anche per come arrivò, quasi per caso: la Kratochvilova, fin lì specialista dei 400, lo stabilì nel meeting di Monaco di Baviera, il 26 luglio 83, in quella che in teoria doveva essere una sorta di allenamento. Sulla scia di quel tempo, fece doppietta 800-400 ai Mondiali di Helsinki, strappando tra l'altro sulla distanza più breve il primato del mondo alla tedesca dell'est Marita Koch. Due anni dopo la Koch se lo riprese e non lo mollò più: 47.60, tempo impressionate se paragonato al 49 e zero che oggi vale l'oro mondiale.
Quell'8 ottobre dell'85 a Camberra fu una giornata indimenticabile per la Germania Est che conquistò anche il record, tuttora imbattuto, della 4x100 donne con Gladish, Rieger, Auerswald e Göhr. Così i tre primati più vecchi appartengono tutti a donne muscolosissime, mentre il più antico record maschile è sempre di un atleta Ddr, Jurgen Schult, capace di lanciare il disco a 74 metri e 8 centimetri nell'86. Lui è sempre stato un uomo, la lanciatrice del peso Heidi Krieger lo è diventata a forza di assumere steroidi anabolizzanti.
Dal '97 si chiama Andreas: la sua confessione ha aperto una breccia e a Berlino, guarda caso, un altro muro è caduto a 20 anni di distanza: durante i Mondiali cinque allenatori dell'ex Ddr hanno ammesso il doping di stato e il comitato olimpico tedesco si è impegnato a risarcire 167 atleti colpiti fisicamente dall'abuso di sostanze. Nessun accenno invece a cancellare i primati, nonostante il secondo, il terzo e il quarto record del mondo più resistenti dell'atletica probabilmente siano drogati.
Mistero anche sul più antico in assoluto: quei muscoli esagerati erano frutto solo di duro allenamento, si è sempre difesa Jarmila Kratochvilova. Fatto sta che in 26 anni nessuna si è mai nemmeno avvicinata al suo tempo, e per chissà quanto tempo ancora gli unici in grado di batterlo saranno gli uomini, al 100 per cento,
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