Cunego studia da re: "Ho già battuto in volata Valverde"

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Da piccolo principe a capitano azzurro. Damiano Cunego sogna una maglia iridata a Mendrisio
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IL RITRATTO. Il piccolo principe, rubato dal ciclismo all’atletica, a pochi giorni dal mondiale sogna sotto le querce del ritiro azzurro di Gazzada: "Lo spagnolo alla Vuelta andava fortissimo, ma anch'io sto bene. Poi se arriviamo allo sprint..." IL VIDEO

di Matteo Veronese
da Gazzada (Varese)

Il Piccolo Principe apre lo scrigno dei suoi pensieri in uno dei momenti di relax del ritiro di Gazzada. A poche pedalate proprio da quella Varese dove l'anno scorso, di questi tempi, rischiò seriamente di vincere il mondiale. A due giorni dall'appuntamento con un altro mondiale, quello di Mendrisio, che può consacrarne una carriera vissuta da predestinato, Damiano Cunego si racconta a cuore aperto nel giardino di Villa Cagnola: "Facevo atletica, la bici l'ho scoperta nel lontano 1996 per gioco. Mi sono appassionato subito e non l'ho più mollata, anche perché tre anni dopo ho vinto il campionato del mondo Juniores..."

Da allora non ha mai smesso di stupire, arricchendo il proprio palmares personale con quasi 50 vittorie tra cui spiccano il Giro d'Italia (da gregario di Simoni) nel 2004, tre Lombardia (2004, 2007, 2008) e un Amstel Gold Race (2008). "La mia forza è la mia famiglia, mia moglie Margherita e mia figlia Ludovica. Sono loro che mi danno forza e mi fanno anche un po' soffrire di malinconia quando non ci sono. Se però penso al momento in cui potrò godermi la quiete familiare, allora mi torna il sorriso. E poi ci sono gli amici che ho sempre vicino, nei momenti della vittoria e in quelli della sconfitta". Ora tutta l'Italia che pedala vorrebbe vederlo vestire la maglia iridata, domenica pomeriggio: "Chissà, le gare possono andare in mille modi. La Spagna è una squadra allestita bene e ricca di campioni e Valverde alla Vuelta andava fortissimo". Anche Damiano però ha stupito nella corsa a tappe spagnola, forse anche se stesso: "Sì, sono andato bene è vero... anche quando non ho vinto, devo dire che sono andato proprio forte!"

Si risolverà tutto in una gara a due tra Cunego e Valverde, dunque? "Abbiamo entrambi un bello spunto, non so se lui preferirebbe arrivare da solo o in un gruppo ristretto. Normalmente è un tipo scaltro: difficilmente va a riprendere un attaccante negli ultimi chilometri, ma si risparmia facendosi riportare sotto dai compagni di fuga. Così facendo si prende dei rischi: o l'attacco va in porto e lui perde l'occasione oppure, se lo strappo viene ricucito, vince lui." Non sempre, però. "E' vero, l'ho già battuto in volata una volta facendo... beh, non posso dire come, diciamo che sono stato furbo e un po' fortunato". E per domenica, allora? "...crepi il lupo"!

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