Baldini: "Io e Cannavaro? Usati due pesi e due misure"

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Andra Baldini bi campione ai Mondiali di Scherma in Turchia affonda sul caso doping che ha coinvolto prima lui e poi il calciatore Fabio Cannavaro
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Il riferimento del bi-campione di scherma ai Mondiali in Turchia, e squalificato per una vicenda analoga al caso Cannavaro, è alla disparità di giudizio che, secondo l'atleta, c'è tra uno sport e l'altro. "Con lui è stato usato il buonsenso, con me no"

"Se sei innocente è normale che ti girino le scatole. Però, guardando a quello che è successo a me e Cannavaro... c'è da riflettere...". Le due medaglie d'oro ai recenti Mondiali di scherma non hanno restituito la completa serenità ad Andrea Baldini. La stella azzurra del fioretto ha pagato con 6 mesi di squalifica per un caso di doping dai contorni non definiti. Negli ultimi giorni, anche Baldini ha seguito da spettatore interessato il caso di Fabio Cannavaro, il capitano della nazionale di calcio coinvolto suo malgrado in una vicenda di doping che si è poi risolta con l'archiviazione. "Provo rammarico nel constatare che si fanno due pesi e due misure a seconda dello sport, di quanto un mondo sia più o meno importante o abbia un giro economico più o meno alto", dice Baldini all'Adnkronos

Lo schermidore saltò le Olimpiadi di Pechino per la positività al furosemide, un diuretico. Ad aprile di quest'anno, il tribunale  della federscherma internazionale (Fie) gli ha inflitto una squalifica di soli 6 mesi riconoscendo come responsabile della sua positività "una terza parte sconosciuta". Lo schermidore di Livorno è tornato in pedana e ai Mondiali si è preso la rivincita conquistando due ori nel fioretto individuale e a squadre.

"Mi fa piacere che nel caso di Cannavaro si sia usato buonsenso e non sia calata una mannaia su di lui", sottolinea Baldini. "Magari a volte la giustizia prende delle scorciatoie, ma ripeto, è giusto che Cannavaro possa tornare a giocare e che prima di affossare qualcuno si valuti con attenzione se una persona è colpevole o meno".

Per Baldini le cose sono andate diversamente. E  quel "fattaccio" ha lasciato ruggine anche nel rapporto con Andrea Cassarà, l'atleta che lo ha sostituito a Pechino. "Forse da parte sua un tentativo di riavvicinamento c'è stato - racconta Baldini - ma  preferisco che ognuno vada per la sua strada. Mi guardo bene dall'accusarlo per quello che mi è successo, non ho mai fatto il suo nome anche perché non avevo elementi. Ma non ho escluso niente allora e non lo escludo nemmeno adesso".

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