Napolitano fa il tifoso: "Sogno le Olimpiadi in Italia"

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Flavia Pennetta mostra al Presidente Napolitano la Fed Cup conquistata dalle Azzurre
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Il Presidente della Repubblica ha ricevuto al Quirinale gli atleti Azzurri campioni del mondo nel 2009. "Mi piacerebbe vedere un'Olimpiade nel nostro Paese: Roma o Venezia non fa differenza"

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Le invoca da capo dello Stato, le sogna da tifoso.
Giorgio Napolitano confida che l'Italia arrivi in fondo nella corsa alle Olimpiadi: si schiera apertamente, per il Paese, senza scendere in campanilismi perché la scelta tra Roma e Venezia per i Giochi del 2020 è una questione interna allo sport. "Sarebbe bello se nei prossimi anni si potesse svolgere un'Olimpiade in Italia così da poter raccontare al mondo come il nostro Paese abbia recuperato slancio", è l'augurio del presidente della Repubblica, che ha incontrato al Quirinale ai campioni del mondo azzurri del 2009.
"A volte - ha aggiunto - anche per il presidente della Repubblica è lecito fare dei sogni. Venezia o Roma? Non mi schiero, fra tre anni non sarò più presidente, toccherà al mio successore".

In attesa di consegnare il prossimo 18 gennaio a Giorgio Di Centa il tricolore che sfilerà alle Olimpiadi di Vancouver, Napolitano ha premiato gli iridati 2009, sottolineando come l'anno che sta per concludersi sia stato decisamente al femminile.
Napolitano ha esordito infatti salutando "la splendida onda rosa": in prima fila le ragazze d'oro del tennis, vincitrici della Fed Cup. E proprio Flavia Pennetta, che ha preso la parola a nome di tutti gli atleti presenti, ha chiesto al Capo dello Stato di fare una foto con il prestigioso trofeo. "La ringraziamo per il tempo che ci sta dedicando, cercheremo di portare alto il nome dell'Italia con lo sport", ha detto la tennista brindisina.

Ventidue gli azzurri presenti: tra loro, il quartetto del tennis Pennetta-Schiavone-Errani-Vinci, le cicliste Tatiana Guderzo e Giorgia Bronzini, i paralimpici Fabrizio Macchi, Giorgio Farroni e Michele Pittacolo, i pugili Roberto Cammarelle e Domenico Valentino.