America's Cup, Oracle troppo forte: Alinghi affondato
Altri SportDopo giorni di rinvii è partita la prima regata del trofeo di vela più importante al mondo. Gli statunitensi si sono imposti con un distacco abissale: 3.500 metri e un vantaggio di oltre 15'. Domenica il secondo match race. IL VIDEO
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Potenza e stabilità di Oracle hanno avuto la meglio sull'agilità di Alinghi. Dopo due rinvii per il vento non ideale, lo sfidante si è aggiudicato a mani basse il primo round della battaglia navale (al meglio dei tre) che assegna la 33.a Coppa America. Dimostrando una netta superiorità almeno nelle condizioni di vento e onda viste oggi. Se il gap tra 'challenger' e 'defender' è davvero questo, già domenica il trofeo d'argento riprenderà la strada per gli Usa.
Le due ore e 30 di gara sono state per Oracle una cavalcata solitaria, per Alinghi una sofferenza. Al traguardo il distacco si aggirava sugli otto minuti e, con la penalità (inflitta prima del via e scontata all'arrivo), ha raggiunto i 15'28". Un'ingenuità che ha pesato per tutta la sfida sul morale dell'equipaggio detentore. L'ala rigida che spinge il trimarano statunitense (alta quasi 70 metri, grande quanto quella di un jumbo, formata da nove pannelli indipendenti e regolati dai computer di bordo) con vento superiore agli 8-10 nodi ha segnato la differenza fin dalla partenza, facendo apparire la velatura "classica" di Alinghi qualcosa di ormai superato, almeno a questi livelli. E ciò nonostante il catamarano del consorzio svizzero sia, a sua volta, un concentrato di tecnologia.
La barca del patron Ernesto Bertarelli, come detto, è stata anche gravata da una penalità, per non aver agevolato l'approccio di Oracle alla linea di partenza. Ma lo scafo del magnate Larry Ellison, sfruttando al meglio il vento rimasto piuttosto costante lungo tutto il percorso (40 miglia, 20 per lato), ha dato l'impressione di poter comunque controllare le mosse dell'avversario.
Oracle ha avuto un solo momento di indecisione, quando si è 'piantato' al via, permettendo ad Alinghi (timonato dallo stesso Bertarelli) di prendere un vantaggio di circa 400 metri sul lato di bolina. Ma non appena il trimarano ha trovato la sua andatura ideale ed il vento è salito oltre i 12 nodi non c'è stata più storia. Riacciuffato Alinghi in un quarto d'ora, il distacco è poi aumentato inesorabilmente, nonostante Oracle si permettesse di navigare con la sola randa. Alla virata per iniziare il lato di poppa il vantaggio di Bmw Oracle aveva già superato i 1200 metri. Alinghi non ha mai dato l'impressione di poter neppure abbozzare una reazione, mentre gli statunitensi sfruttavano al meglio il vento per tagliare trionfalmente la linea ideale che significa avere in tasca già mezza Coppa America.
Potenza e stabilità di Oracle hanno avuto la meglio sull'agilità di Alinghi. Dopo due rinvii per il vento non ideale, lo sfidante si è aggiudicato a mani basse il primo round della battaglia navale (al meglio dei tre) che assegna la 33.a Coppa America. Dimostrando una netta superiorità almeno nelle condizioni di vento e onda viste oggi. Se il gap tra 'challenger' e 'defender' è davvero questo, già domenica il trofeo d'argento riprenderà la strada per gli Usa.
Le due ore e 30 di gara sono state per Oracle una cavalcata solitaria, per Alinghi una sofferenza. Al traguardo il distacco si aggirava sugli otto minuti e, con la penalità (inflitta prima del via e scontata all'arrivo), ha raggiunto i 15'28". Un'ingenuità che ha pesato per tutta la sfida sul morale dell'equipaggio detentore. L'ala rigida che spinge il trimarano statunitense (alta quasi 70 metri, grande quanto quella di un jumbo, formata da nove pannelli indipendenti e regolati dai computer di bordo) con vento superiore agli 8-10 nodi ha segnato la differenza fin dalla partenza, facendo apparire la velatura "classica" di Alinghi qualcosa di ormai superato, almeno a questi livelli. E ciò nonostante il catamarano del consorzio svizzero sia, a sua volta, un concentrato di tecnologia.
La barca del patron Ernesto Bertarelli, come detto, è stata anche gravata da una penalità, per non aver agevolato l'approccio di Oracle alla linea di partenza. Ma lo scafo del magnate Larry Ellison, sfruttando al meglio il vento rimasto piuttosto costante lungo tutto il percorso (40 miglia, 20 per lato), ha dato l'impressione di poter comunque controllare le mosse dell'avversario.
Oracle ha avuto un solo momento di indecisione, quando si è 'piantato' al via, permettendo ad Alinghi (timonato dallo stesso Bertarelli) di prendere un vantaggio di circa 400 metri sul lato di bolina. Ma non appena il trimarano ha trovato la sua andatura ideale ed il vento è salito oltre i 12 nodi non c'è stata più storia. Riacciuffato Alinghi in un quarto d'ora, il distacco è poi aumentato inesorabilmente, nonostante Oracle si permettesse di navigare con la sola randa. Alla virata per iniziare il lato di poppa il vantaggio di Bmw Oracle aveva già superato i 1200 metri. Alinghi non ha mai dato l'impressione di poter neppure abbozzare una reazione, mentre gli statunitensi sfruttavano al meglio il vento per tagliare trionfalmente la linea ideale che significa avere in tasca già mezza Coppa America.