Ciclismo, per Sanremo una Flecha all'arco del Team SKY
Altri SportJuan Antonio, il "regista" della squadra, sogna la Roubaix ma intanto non può non essere concentrato sulla Classicissima di sabato e confessa: "Siamo una squadra costruita intorno a un fattore cruciale, la passione". IL VIDEO E LA GALLERY SUL TEAM SKY
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di LUIGI VACCARIELLO
Nato a Buenos Aires, ma spagnolo a tutti gli effetti. Juan Antonio Flecha, giramondo del pedale che nel proprio carnet può vantare anche un successo di tappa al Tour de France (a Tolosa nel 2003, ndr) e sogna di trionfare prima o poi alla Roubaix, è uno degli uomini di punta, ma soprattutto il regista in corsa, del neonato Team SKY. A lui, che ha corso per squadre italiane, spagnole e olandesi, abbiamo chiesto di svelarci i segreti del team britannico, con un occhio alla Milano-Sanremo al via sabato mattina.
Tu che hai corso per squadroni come Banesto, Fassa Bortolo e Rabobank, come vivi questa nuova esperienza?
“Molto bene, mi sono integrato subito. Sento molto fiducia e questo per un ciclista è fondamentale”.
E’ la prima volta che corri per team britannico, differenze con quelli italiani, spagnoli e olandesi?
“Davvero poche, in fondo il ciclismo a certi livelli cambia poco. Ciò che differenzia SKY dalle altre squadre è la passione che ti trasmette. Siamo una squadra costruita intorno a un fattore cruciale, la passione per questo sport. La viviamo giorno dopo giorno. E non parlo solo di aspetti organizzativi. Lo si vede da come si lavora. Qui c’è tutto per far bene, ma ribadisco soprattutto la passione ciclistica della proprietà alle spalle”.
Ti senti un po’ l’uomo d’esperienza del gruppo?
“Magari per i finali di gara. Ad esempio in una gara come la Sanremo il mio compito è quello di stare vicino ad Edvald (Boasson Hagen, ndr). Ma anche uno come Michael Barry ha esperienza da vendere. Questa è davvero una bella squadra destinata a crescere nel tempo”.
Pronto per la Classicissima?
“Sto bene, ho avuto buone sensazioni alla Tirreno-Adriatico, credo di poter essere con i migliori fino alla fine”.
Cancellara, Boonen, Cavendish e Boasson Hagen. Chi vince?
“Cavendish non sta bene, ma Cancellara e Boonen sono due grandi rivali per Boasson Hagen, anche se non sottovaluterei Oscar Freire”.
E Flecha dove lo mettiamo?
“Non lo so, io devo stare vicino a Edvald, poi vedremo. Anche se la mia ossessione è un’altra corsa”.
Quale?
“Intendiamoci, mi piacerebbe vincere la Sanremo, ma il mio sogno resta la Roubaix, è il mio pallino”.
La corsa del compianto Franco Ballerini?
“Non ho mai avuto la fortuna di correre con lui e la notizia della sua morte mi ha scosso molto. Ballero aveva una stupenda pedalata da pavé, quanto mi piacerebbe averne una simile”.
Programmi stagionali?
“Salterò il Giro, ma farò il Tour. Non so ancora se correrò alla Vuelta. Ma andiamo piano, iniziamo a fare questa Sanremo. Farò di tutto per far vincere Edvald e portare al primo grande successo il Team SKY”.
di LUIGI VACCARIELLO
Nato a Buenos Aires, ma spagnolo a tutti gli effetti. Juan Antonio Flecha, giramondo del pedale che nel proprio carnet può vantare anche un successo di tappa al Tour de France (a Tolosa nel 2003, ndr) e sogna di trionfare prima o poi alla Roubaix, è uno degli uomini di punta, ma soprattutto il regista in corsa, del neonato Team SKY. A lui, che ha corso per squadre italiane, spagnole e olandesi, abbiamo chiesto di svelarci i segreti del team britannico, con un occhio alla Milano-Sanremo al via sabato mattina.
Tu che hai corso per squadroni come Banesto, Fassa Bortolo e Rabobank, come vivi questa nuova esperienza?
“Molto bene, mi sono integrato subito. Sento molto fiducia e questo per un ciclista è fondamentale”.
E’ la prima volta che corri per team britannico, differenze con quelli italiani, spagnoli e olandesi?
“Davvero poche, in fondo il ciclismo a certi livelli cambia poco. Ciò che differenzia SKY dalle altre squadre è la passione che ti trasmette. Siamo una squadra costruita intorno a un fattore cruciale, la passione per questo sport. La viviamo giorno dopo giorno. E non parlo solo di aspetti organizzativi. Lo si vede da come si lavora. Qui c’è tutto per far bene, ma ribadisco soprattutto la passione ciclistica della proprietà alle spalle”.
Ti senti un po’ l’uomo d’esperienza del gruppo?
“Magari per i finali di gara. Ad esempio in una gara come la Sanremo il mio compito è quello di stare vicino ad Edvald (Boasson Hagen, ndr). Ma anche uno come Michael Barry ha esperienza da vendere. Questa è davvero una bella squadra destinata a crescere nel tempo”.
Pronto per la Classicissima?
“Sto bene, ho avuto buone sensazioni alla Tirreno-Adriatico, credo di poter essere con i migliori fino alla fine”.
Cancellara, Boonen, Cavendish e Boasson Hagen. Chi vince?
“Cavendish non sta bene, ma Cancellara e Boonen sono due grandi rivali per Boasson Hagen, anche se non sottovaluterei Oscar Freire”.
E Flecha dove lo mettiamo?
“Non lo so, io devo stare vicino a Edvald, poi vedremo. Anche se la mia ossessione è un’altra corsa”.
Quale?
“Intendiamoci, mi piacerebbe vincere la Sanremo, ma il mio sogno resta la Roubaix, è il mio pallino”.
La corsa del compianto Franco Ballerini?
“Non ho mai avuto la fortuna di correre con lui e la notizia della sua morte mi ha scosso molto. Ballero aveva una stupenda pedalata da pavé, quanto mi piacerebbe averne una simile”.
Programmi stagionali?
“Salterò il Giro, ma farò il Tour. Non so ancora se correrò alla Vuelta. Ma andiamo piano, iniziamo a fare questa Sanremo. Farò di tutto per far vincere Edvald e portare al primo grande successo il Team SKY”.