Magnini vuole tornare re: a Budapest mi rivedrete sul podio
Altri SportL'INTERVISTA. Dopo 2 anni bui il campione del mondo dei 100sl di Montreal e Sidney ha fame di rivalsa e successi: "Non so ancora che tempo valgo, ma spero di farlo in finale agli Europei. Bernard? Quest'anno l'ho già battuto. Non ho paura di nessuno"
I CAMPIONI DEL NUOTO IN VISITA A L'AQUILA
di LUIGI VACCARIELLO
Due anni in chiaroscuro, adombrati dall’arrivo di quei costumoni che hanno sconvolto record e nuoto e dai mancati accessi alle finali olimpiche e mondiali, ma nessuna voglia di mollare, anche se a credere in te sono sempre di meno. E’ questo lo stato d’animo di Filippo Magnini a poco più di un mese dagli Europei di Budapest. Difficile, per uno come lui, salito per ben due volte sul gradino più alto del Mondo (Montreal ’05 e Sidney ‘07), accettare e recitare il ruolo dell’atleta qualunque. Campioni si nasce, e per Pippo la fame di vittorie è qualcosa di congenito. Due secondi posti (100 e 200sl) alla Aspria Swimming Cup di Milano e un mese di allenamenti per affinare appieno la condizione in vista dell’appuntamento continentale ungherese e un chiodo fisso in testa: dimostrare a tutti che lui può vincere ancora.
Allora, Pippo come stai?
“Direi abbastanza stanco. Ho gareggiato in 4-5 meeting nelle ultime 3 settimane. Ho bisogno di riposare un po’ e di allenarmi per riprendere il giusto feeling con la bracciata in vista di Budapest”.
E di testa, che Magnini è? Quanta fame di vittorie ha?
“Adesso un po’ stanco. Ma è solo stanchezza sportiva dovuta alle tante gare fatte ultimamente. Quella fame lì c’è sempre. Voglio tornare a salire sul podio. La differenza rispetto al passato è che una volta facevo meno gare che, però, preparavo in ogni minimo dettaglio. Ora gareggio anche quando sono fuori forma. Farò qualcosa di estremamente meticoloso solo per gli Europei”.
Già gli Europei, Quali sono i tuoi programmi in vista di Budapest?
“Andrò una settimana a Verona e poi un mese a Roma prima di partire per l’Ungheria. Credo che faremo un lavoro di scarico minore. Al 99% farò i 100, le staffette 4x100 e 4x200 e forse i 200sl. Niente rana”.
Chi temi nei tuoi 100sl e quanta voglia hai di toccare la piastra prima di Bernard?
“Credo che nessun atleta abbia paura. Comunque i francesi, i russi, l’olandese (Sebastiaan Verschuren, ndr). E poi Bernard quest’anno l’ho già battuto (sorride, ndr)”.
Anche perché senza costumoni è un’altra cosa…
“Guarda che è uguale per tutti. La differenze fondamentali sono che senza costumoni si vede quando uno non è in forma e che certi tempi mostruosi, tipo i 46’’ e spiccioli sui 100sl non si vedranno più”.
Che tempi ci dobbiamo attendere allora quando sarete al top?
“Credo che staremo intorno ai 48’’. Io mi auguro di fare 47’’99”.
E delle staffette azzurre cosa ci dici?
“Che sono cambiate parecchio. Siamo in 5-6 a giocarci quei 4 posti, quindi, sono tutte da scoprire. Di sicuro saremo da podio. Russia e Francia sono favorite ma noi vogliamo dargli un bel po’ di filo da torcere”.
Chiudi gli occhi e svegliati il giorno dopo i 100sl a Budapest. Cosa ti piacerebbe vedere?
“(sorride, ndr) Sogno di fare il tempo che valgo, che al momento non so ancora quale sia, e di trovarmi al collo una bella medaglia”.
Sul metallo nessuna preferenza apparente, ma per quel Pippo che vuole tornare Magno ce n’è uno solo che conta: l'oro.
di LUIGI VACCARIELLO
Due anni in chiaroscuro, adombrati dall’arrivo di quei costumoni che hanno sconvolto record e nuoto e dai mancati accessi alle finali olimpiche e mondiali, ma nessuna voglia di mollare, anche se a credere in te sono sempre di meno. E’ questo lo stato d’animo di Filippo Magnini a poco più di un mese dagli Europei di Budapest. Difficile, per uno come lui, salito per ben due volte sul gradino più alto del Mondo (Montreal ’05 e Sidney ‘07), accettare e recitare il ruolo dell’atleta qualunque. Campioni si nasce, e per Pippo la fame di vittorie è qualcosa di congenito. Due secondi posti (100 e 200sl) alla Aspria Swimming Cup di Milano e un mese di allenamenti per affinare appieno la condizione in vista dell’appuntamento continentale ungherese e un chiodo fisso in testa: dimostrare a tutti che lui può vincere ancora.
Allora, Pippo come stai?
“Direi abbastanza stanco. Ho gareggiato in 4-5 meeting nelle ultime 3 settimane. Ho bisogno di riposare un po’ e di allenarmi per riprendere il giusto feeling con la bracciata in vista di Budapest”.
E di testa, che Magnini è? Quanta fame di vittorie ha?
“Adesso un po’ stanco. Ma è solo stanchezza sportiva dovuta alle tante gare fatte ultimamente. Quella fame lì c’è sempre. Voglio tornare a salire sul podio. La differenza rispetto al passato è che una volta facevo meno gare che, però, preparavo in ogni minimo dettaglio. Ora gareggio anche quando sono fuori forma. Farò qualcosa di estremamente meticoloso solo per gli Europei”.
Già gli Europei, Quali sono i tuoi programmi in vista di Budapest?
“Andrò una settimana a Verona e poi un mese a Roma prima di partire per l’Ungheria. Credo che faremo un lavoro di scarico minore. Al 99% farò i 100, le staffette 4x100 e 4x200 e forse i 200sl. Niente rana”.
Chi temi nei tuoi 100sl e quanta voglia hai di toccare la piastra prima di Bernard?
“Credo che nessun atleta abbia paura. Comunque i francesi, i russi, l’olandese (Sebastiaan Verschuren, ndr). E poi Bernard quest’anno l’ho già battuto (sorride, ndr)”.
Anche perché senza costumoni è un’altra cosa…
“Guarda che è uguale per tutti. La differenze fondamentali sono che senza costumoni si vede quando uno non è in forma e che certi tempi mostruosi, tipo i 46’’ e spiccioli sui 100sl non si vedranno più”.
Che tempi ci dobbiamo attendere allora quando sarete al top?
“Credo che staremo intorno ai 48’’. Io mi auguro di fare 47’’99”.
E delle staffette azzurre cosa ci dici?
“Che sono cambiate parecchio. Siamo in 5-6 a giocarci quei 4 posti, quindi, sono tutte da scoprire. Di sicuro saremo da podio. Russia e Francia sono favorite ma noi vogliamo dargli un bel po’ di filo da torcere”.
Chiudi gli occhi e svegliati il giorno dopo i 100sl a Budapest. Cosa ti piacerebbe vedere?
“(sorride, ndr) Sogno di fare il tempo che valgo, che al momento non so ancora quale sia, e di trovarmi al collo una bella medaglia”.
Sul metallo nessuna preferenza apparente, ma per quel Pippo che vuole tornare Magno ce n’è uno solo che conta: l'oro.