Quei temerari del Tor des Geants alle battute finali
Altri SportDei 310 concorrenti partiti, 220 sono ancora in gara e ben motivati a terminare entro l'orario di chiusura (ore 16 di Sabato 18) la più dura maratona alpina del mondo in Val d'Aosta. GUARDA LE FOTO
Mentre i primi stanno per raggiungere il traguardo di Courmayeur, il grosso dei partecipanti ha superato la metà del percorso. Dei 310 concorrenti partiti, 220 sono ancora in gara e ben motivati a terminare entro l'orario di chiusura (ore 16 di Sabato 18). Ancora in testa, e con un buon margine di circa 6 ore sullo spagnolo Calvo Redondo, l'altoatesino Ulrich Gross.
Non è uno specialista del trail, che pratica più per allenamento, ma delle 24 ore in pista (oltre 249 km il personale e fra i primi dieci al mondo) o della 100 km su strada (sotto le 7 ore); fa parte della Nazionale Italiana delle Ultramaratone.
In terza posizione il francese Guillaume Millet staccato di un'ora. Incredibilmente in progressione al quarto posto Anne Marie Gross, la velocissima sorella di Ulrich che è a meno di un'ora dal francese e non mostra segni evidenti di affaticamento. Come il fratello anche lei fa parte della Nazionale delle Ultramaratone ed è fra le migliori 10 atleti al mondo. Ottima anche la prestazione della tedesca Jiulia Boettger, 7° assoluta e distanziata di 6 ore dalla Gross.
Dall'esasperazione agonistica alla prestazione più umana: la maggior parte dei concorrenti in gara è impegnata in uno dei tratti più spettacolari di tutto il percorso, fra l'area del Monte Rosa (Gressoney) e quella del Cervino (Valtournenche).
Evidente la grande solidarietà e il piacere della condivisione dell'avventura fra i trailer che ambiscono a chiudere la gara in tempo utile. Gruppi di 5-10 concorrenti procedono insieme per sostenersi e spronarsi reciprocamente quando la crisi potrebbe minare la motivazione a proseguire. Soprattutto di notte i gruppi si infoltiscono per sfruttare le luci di chi precede e per evitare di perdersi. Ma non solo gli atleti sono provati per le tante ore di cammino, anche i volontari sono costretti a turni massacranti senza soluzione di continuità: il cibo deve essere sempre disponibile e caldo, con tutti i servizi sempre pronti per offrire ai trailer ogni supporto.
Non è uno specialista del trail, che pratica più per allenamento, ma delle 24 ore in pista (oltre 249 km il personale e fra i primi dieci al mondo) o della 100 km su strada (sotto le 7 ore); fa parte della Nazionale Italiana delle Ultramaratone.
In terza posizione il francese Guillaume Millet staccato di un'ora. Incredibilmente in progressione al quarto posto Anne Marie Gross, la velocissima sorella di Ulrich che è a meno di un'ora dal francese e non mostra segni evidenti di affaticamento. Come il fratello anche lei fa parte della Nazionale delle Ultramaratone ed è fra le migliori 10 atleti al mondo. Ottima anche la prestazione della tedesca Jiulia Boettger, 7° assoluta e distanziata di 6 ore dalla Gross.
Dall'esasperazione agonistica alla prestazione più umana: la maggior parte dei concorrenti in gara è impegnata in uno dei tratti più spettacolari di tutto il percorso, fra l'area del Monte Rosa (Gressoney) e quella del Cervino (Valtournenche).
Evidente la grande solidarietà e il piacere della condivisione dell'avventura fra i trailer che ambiscono a chiudere la gara in tempo utile. Gruppi di 5-10 concorrenti procedono insieme per sostenersi e spronarsi reciprocamente quando la crisi potrebbe minare la motivazione a proseguire. Soprattutto di notte i gruppi si infoltiscono per sfruttare le luci di chi precede e per evitare di perdersi. Ma non solo gli atleti sono provati per le tante ore di cammino, anche i volontari sono costretti a turni massacranti senza soluzione di continuità: il cibo deve essere sempre disponibile e caldo, con tutti i servizi sempre pronti per offrire ai trailer ogni supporto.