Mondiali, azzurre d'oro nel fioretto. Vezzali: siamo uniche

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Fiorettiste d'oro. Le azzurre Di Francisca, Errigo, Vezzali e Salvatori hanno battuto in finale le polacche
FRANCE FENCING WORLD CHAMPIONSHIPS

A Parigi, a tre giorni dalla tripletta di domenica, Di Francisca, Errigo, Salvatori e "ValeOro" sono salite sul gradino più alto del podio chiudendo la finale contro la Polonia con il risultato di 45 a 37

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Il 'dream team' azzurro del fioretto femminile, composto dalla neo campionessa del mondo, Elisa Di Francisca, dalla sua vice Arianna Errigo, da Valentina Vezzali ed Ilaria Salvatori, ha avuto la meglio sulle avversarie polacche, confermando il titolo vinto nel 2009 in Turchia, ad Antalya.

Come un anno fa, la stoccata decisiva è stata tirata dall'olimpionica Valentina Vezzali. Per l'Italia è la sesta medaglia iridata vinta a Parigi, il secondo oro che arriva dal fioretto. In semifinale le azzurre avevano superato la Germania 45-30 e nei quarti le padrone di casa francesi 45-24.

Da Pechino a Parigi fermandosi solo una volta. E' il lungo viaggio del fioretto femminile azzurro che, dalla sconfitta olimpica del 2008, ha perduto solo un assalto. Ai Mondiali Parigi l'ennesima tappa dove le italiane arrivano a braccia alzate sul podio. "Ragazze fantastiche, fate bene a chiamarle 'dream team' - commenta un entusiasta Ct Stefano Cerioni -. E' un gruppo unico composto da campionesse dal calibro immenso. Ciascuna da il suo apporto e so di poter contare su ciascuna di queste quattro, ma anche su altre che sono rimaste a casa".

"Sono orgogliosa di essere il capitano di una squadra unita e capace di aiutarsi vicendevolmente - ha dichiara a caldo Valentina Vezzali -. Sono felicissima perché è un successo importantissimo che ci conferma ai vertici del Mondo. Possono cambiare i nomi ma siamo sempre lì. Le giovani che crescono? Sono contenta di servire da esempio per loro. Se siamo qui è perché, negli anni scorsi, vi erano le Bianchedi, le Trillini e le Granbassi".

L'oro conquistato a squadre per Elisa Di Francisca bissa il successo nell'individuale. "E' il mio Mondiale e non ci credo - ammette la jesina -. Abbiamo confermato l'oro di Antalya, io ho migliorato il bronzo con l'oro e torno a casa come più non potevo chiedere. Che emozione. L'assalto finale forse lo abbiamo preso un po' sottogamba all'inizio. La Polonia non era la Corea e poi siamo rimaste troppo tempo in camera di chiamata. Siamo però state brave a recuperare e poi vincere".

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