Sci, slalom a Kostelic. Per gli azzurri giornata nera

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Il croato Ivica Kostelic, leader ad Adelboden già dalla prima manche
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Ad Adelboden, in Svizzera, vince il croato che già comandava dopo la prima manche. Dopo la batosta in gigante, un'altra brutta prova della squadra italiana: subito fuori il favorito Razzoli, Moelgg e Deville. Il trentino Stefano Gross chiude 28°

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Peggio di così non poteva andare agli azzurri. Nello slalom speciale di Adelboden, infatti, volano subito fuori nella prima manche due dei favoriti, ovvero Giuliano Razzoli (reduce dal quarto posto di Zagabria) e Manfred Moelgg. Fuori gara anche Cristian Deville.

Il croato Ivica Kostelic, al secondo successo stagionale e al 137° in carriera, ha vinto dunque lo slalom speciale di Coppa del mondo in 1.50.90. Secondo e terzo posto per gli austriaci Marcel Hirscher (1.51.16) e Reinfried Herbst (1.52.19). Un solo azzurro è stato ammesso alla manche decisiva, il trentino Stefano Gross, che però ha commesso un grave errore finendo in coda alla classifica, 28° a più di 18 secondi da Kostelic. Per l'Italia dello sci maschile quella di oggi è quindi stata una giornata nera. La prossima tappa di Coppa uomini è in programma a Wengen: da venerdì a domenica prossimi ci saranno supercombinata, discesa ed ancora uno slalom speciale.

"Questa neve mi ha fregato", ha commentato Razzoli con l'aria di chi pensa già alla prossima gara. In realtà Razzoli, Deville e Moelgg avevano tutti sciato alla grande sino al momento dell'errore. Quindi la forma c'è, mancano però i risultati. Razzoli su quattro gare ha sinora collezionato tre uscite ed un quarto posto: la forma serve a poco se non si traduce in podi e successi. Magari ci vuole anche un po' di fortuna in più. Per capire, nel gigante di sabato i distacchi erano stati minimi - circa un secondo tra il vincitore ed il ventesimo - mentre oggi sono stati abissali nella prima manche. Insomma, nel gigante anche gli azzurri indietro in classifica non erano lontanissimi come tempi dagli atleti finiti sul podio. Oggi, invece, la neve brutta  spingeva all'errore o a ritardi inevitabilmente micidiali.