Mondiali, aprono le donne jet. Vonn: è troppo pericoloso

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Julia Mancuso (a sinistra) e Lindsey Vonn della nazionale Usa
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Tocca alle ragazze aprire martedì i Campionati del mondo di sci alpino a Garmisch con il supergigante. Ma sui 2.180 metri della ghiacciatissima pista Kandahar 1 si annuncia una gara choc, piena di rischi. L'allarme della fuoriclasse americana

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Tocca alle ragazze jet aprire martedì i Campionati del mondo di sci alpino con il supergigante. Ma sui 2.180 metri della ghiacciatissima pista Kandahar 1 si annuncia una gara choc, piena di rischi. Tanto che la supercampionessa Usa Lindsey Vonn, la n.1, in questa disciplina, ha proclamato: "E' una pista da uomini, troppo pericolosa per noi donne - ha spiegato oggi. E' troppo ghiacciata, con troppi dossi. Sono scioccata, e la mia non è pretattica: non voglio farmi per nessuna ragione al mondo".

Così la Vonn ha rinviato a martedì mattina ogni decisione sulla sua partecipazione o meno alla gara. In realtà i tifosi dell'americana possono stare tranquilli: c'è il 90% di possibilità che la Vonn sia in pista. La posta in palio, anche economica, è troppo grande, come troppo importante è il suo annunciato ennesimo scontro con l'amica e rivale Maria Riesch, asso tedesco dello sci al femminile che è proprio di Garmisch-Partenkirchen.

Un forfait all'ultimo minuto è, insomma, praticamente inconcepibile anche se l'americana nei giorni scorsi era caduta in allenamento battendo la testa e lamentando qualche dolore e un po' di mancanza di concentrazione. Con i nomi di Riesch e Vonn una fetta del podio è già occupata. Ma, con un pista così difficile, in cui molte sbaglieranno con sbandate paurose e gli sci che sbatteranno vertiginosamente nelle curve, tutto è possibile. Gli altri nomi per il podio sono quelli dell'americana Julia Mancuso, delle austriache Andrea Fischbacher ed Elisabeth Goergl (che a Garmisch ha cantato l'inno dei Mondiali da lei composto per la cerimonia inaugurale), le svizzere Lara Gut  e Dominque Gisin.

E le italiane? Le azzurre hanno il ruolo delle outsider, delle atlete non quotatissime ma in grado di fare il colpaccio se imbroccano la gara giusta e le rivali sbagliano troppo . "La possibilità c'è - ha detto fiducioso il ct azzurro Claudio Ravetto -, soprattutto su un tracciato così difficile in cui il caldo di questo periodo ha fatto emergere i tratti ghiacciati e tutti gli avallamenti della pista. Bisogna rischiare e dare il massimo. Sarebbe davvero bello  se le nostre ragazze riuscissero domani a segnare il primo gol dell'Italia in questi mondiali".

Il quartetto azzurro è composto da Elena Fanchini, Daniela Merighetti, Johanna Schnarf ed Elena Curtoni. Quest'ultima, valtellinese di 20 anni alta e snella, è la fresca campionessa mondiale juniores di supergigante. Pretendere che vada a medaglia è forse troppo: ma a 20 anni, con buone gambe e mente sgombra, tutto è possibile. Mentre Fanchini e Merighetti si sentono più a loro agio nella discesa che in Supergigante, dove in questa stagione di Coppa hanno commesso errori su errori, è l'altoatesina Johanna Schnarf l'azzurra che ha concretamente più carte in mano da giocare. In fin dei conti lo scorso febbraio a Vancouver arrivò quarta, a un pelo dal bronzo olimpico.