Mondiali, domani gara a squadre. Tomba: così si vince l'oro

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Alberto Tomba in azione: nel 1996 a Sierra Nevada il bolognese fu oro in gigante e in speciale
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Giornata di riposo a Garmisch. Mercoledì il "team event" che prevede un gigante parallelo a squadre con tabellone tennistico. L'ex campione spiega come si fa a conquistare medaglie negli slalom e dà i voti agli azzurri, secondi nel medagliere. LE FOTO

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Le medaglie non bastano mai ed è un'Italia insaziabile quella dei campionati Mondiali di Garmisch-Partenkirchen. A metà competizione, il medagliere vede lo sci azzurro al secondo posto, alle spalle della superpotenza Austria ma davanti al resto del mondo. Domani - oggi riposo e giornata che era stata precauzionalmente tenuta di riserva - ci sarà la possibilità di arricchire il bottino con la gara a squadre per nazioni, il cosiddetto team event. La formula - dopo vari assestamenti adottati nelle ultime edizioni dei Mondiali -  è quella sperimentata e introdotta l'anno scorso alle finali di Coppa del mondo proprio a Garmisch: un gigante parallelo a squadre con tabellone tennistico. Sono iscritti sei atleti per ogni Paese - tre uomini e tre donne - e i primi 16 Paesi secondo la classifica per nazionali di Coppa in cui l'Italia è al quarto posto. Si va avanti a eliminazione diretta ma con quattro prove per scontro, due uomini e due donne: il Paese 1 contro il  16, il 2 contro  il 15 e così via.

Intanto, approfitta della giornata di riposo Alberto Tomba. "Cari azzurri, due medaglie d'oro ai Mondiali si vincono così". Ecco insomma i consigli della "Bomba" agli italiani che a Garmisch 2011 saranno impegnati nelle discipline tecniche, slalom gigante e slalom speciale. Tomba è l'ultimo azzurro ad essere riuscito in questa impresa: successe nel 1996 a Sierra Nevada, dove il bolognese fu oro in gigante e in speciale. Quando poni la domanda a Tomba - ovvero come si fa a vincere due ori negli slalom - lui in un primo momento si mette a ridere: altra tempra, altra classe, altra storia per un campione che ha vinto 50 gare di Coppa, più il Trofeo di cristallo 'assoluto', titoli mondiali ed olimpici a ripetizione.

"La prima cosa da fare - dice Tomba ridendo - è andare a riguardarsi i video dei miei Mondiali a Sierra Nevada. No, scherzi a parte, credo che i nostri debbano sfruttare il fatto di potere gareggiare in scioltezza, senza pressione addosso.

In che senso senza pressione?
"Sì, certo, per gigantisti e slalomisti la stagione di coppa del mondo non è stata un granché. E allora non hai alle spalle risultati tali per cui tutti si aspettano che tu vinca ancora. Ai Mondiali e nelle grandi occasioni è anche così che saltano fuori le medaglie. E' successo spesso. Bisogna arrivare tranquilli e in scioltezza dando però il massimo in gara: o la va o la spacca. La gran parte del lavoro è stata fatta...".

Da Innerhofer?
"Lui è stato bravissimo, un grande. Per l'oro in supergigante ma soprattutto per il bronzo in discesa e poi ancora l'argento in supercombinata insieme al bronzo di Fill: una cosa strepitosa. Inner è riuscito a sfruttare il momento pur avendo già addosso gli occhi di tutti, è in uno stato tale in cui tutto gli gira al meglio".

In slalom speciale la pista del Gudiberg è molto ripida ed è quella su cui lei ha vinto ben tre volte in Coppa del mondo...
"E' una pista molto bella, anche se mi dicono che per questi Mondiali l'hanno cambiata arretrando la partenza e creando un po' più di piano iniziale".

Razzoli l'anno scorso a Vancouver ha vinto il titolo olimpico. A Garmisch-Partenkirchen è chiamato a battere un colpo dopo una stagione con tante uscite ed un solo podio...
"Ho appena sentito Giuliano al telefono. Ci sentiamo spesso - rivela Tomba - e gli fornisco qualche consiglio. Credo che per  lui sia importante soprattutto non arrivare stanco alla gara mondiale. Gliel'ho detto. Credo che quest'anno, dopo che all'inizio stagione aveva potuto fare poco per la frattura alla mano, sia stato poi costretto a forzare gli allenamenti e ne ha risentito".

Quanto è importante arrivare freschi fisicamente e mentalmente a una gara iridata?
"Moltissimo. E capisco Ivica Kostelic che dopo il supergigante mondiale ha lasciato Garmisch per riposare e  tornare fresco e pronto per le ultime gare. Magari ci ha lasciato una medaglia in supercombinata, dove in coppa aveva vinto tre gare su tre, ma ha fatto bene. Ha anche voluto non rischiare di farsi male: sta per vincere la coppa del mondo".