I sub del golf, quando recuperare palline diventa business

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In America ogni anni finiscono in laghetti e fiumiciattoli 300milioni di bilie. Da qui nasce un nuovo mercato. Ogni pallina scovata agitando i fondali vale per il sommozzatore circa 10 centesimi di dollaro: in ogni immersione se ne trovano 3000. VIDEO

Per gli appassionati di golf che seguono su Sky Sport European Tour e Major non c'è nulla di insolito: approcci che finiscono nell'acqua anziché sul green, palline rimpiazzate perché perse sul fondo di laghetti, fiumiciattoli, mari e pozzanghere.  Siamo in America, superfluo dirlo. Nella patria del golf, ogni anno si calcolano in 300 milioni le palline finite nell'acqua. Palline perse, ma non per sempre, perché dall'errore di uno scatta il business di un altro: immergersi in stagni e laghetti per cercare le palline da golf. 

Non sono maniaci, sono uomini d'affari, e il business frutta eccome: ogni pallina scovata agitando i fondali vale per il sub circa 10 centesimi di dollaro, e se si pensa che in ogni immersione se ne trovano 3000, di palline, ecco che la giornata da 300 dollari di guadagno è fatta. Se poi ci si dimentica di prendere la licenza con il campo da golf, e magari si preferisce rubare le palline di notte, i ricavi sono anche più alti. 

Ma che fine fanno le palline? Attraverso un processo specifico vengono rimesse a nuovo, e vendute anche a un dollaro.  Volete cambiare lavoro lasciandovi alle spalle l'ufficio? Pensate al recupero delle palline da golf! Anche perché in Italia non abbiamo coccodrilli e serpenti che s’immergono…

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