Il velivolo Yak 42 sul quale viaggiava la squadra di hockey su ghiaccio locale è precipitato nei pressi dell'aeroporto di Yaroslav: morti 35 passeggeri, salvo un solo giocatore. IL VIDEO E LE FOTO
44 persone, su 45 fra passeggeri e membri dell'equipaggio, hanno perso la vita nella sciagura aerea avvenuta oggi nei pressi di Yaroslavl, 250 chilometri a nord-est di Mosca, dove uno Yak-42 è precipitato poco dopo il decollo, annientando la locale squadra di hockey su ghiaccio del Lokomotiv, tre volte campione di Russia.
E' stato accertato il decesso anche dell'allenatore del team, il canadese Brad McCrimmon. Tra i giocatori sono inoltre rimasti uccisi i cechi Josef Vasicek, Jan Marek e Karel Rachunek, lo slovacco Pavol Demitra, il lettone Karlis Skrastins e il portiere, lo svedese Stefan Liv, olimpionico ai Giochi Invernali di Torino 2006 con la nazionale del suo Paese adottivo, essendo polacco di nascita. Contrariamente a quanto era stato comunicato in precedenza, tra le vittime c'è anche il bielorusso Ruslan Salei, che si credeva non fosse partito con i compagni. Due infine gli atleti deceduti che avevano doppia nazionalità, russa compresa: il tedesco Robert Dietrich e l'ucraino Aleksandr Vyukhin. Sarebbe stata originaria dell'Ucraina anche l'undicesima vittima, l'unica che non facesse parte della squadra sportiva.
Unico superstite l'attaccante Aleksandr Galimov. Il giocatore, secondo quanto dichiarato dalla moglie Marina si trova in ospedale in condizioni critiche.
E' stato accertato il decesso anche dell'allenatore del team, il canadese Brad McCrimmon. Tra i giocatori sono inoltre rimasti uccisi i cechi Josef Vasicek, Jan Marek e Karel Rachunek, lo slovacco Pavol Demitra, il lettone Karlis Skrastins e il portiere, lo svedese Stefan Liv, olimpionico ai Giochi Invernali di Torino 2006 con la nazionale del suo Paese adottivo, essendo polacco di nascita. Contrariamente a quanto era stato comunicato in precedenza, tra le vittime c'è anche il bielorusso Ruslan Salei, che si credeva non fosse partito con i compagni. Due infine gli atleti deceduti che avevano doppia nazionalità, russa compresa: il tedesco Robert Dietrich e l'ucraino Aleksandr Vyukhin. Sarebbe stata originaria dell'Ucraina anche l'undicesima vittima, l'unica che non facesse parte della squadra sportiva.
Unico superstite l'attaccante Aleksandr Galimov. Il giocatore, secondo quanto dichiarato dalla moglie Marina si trova in ospedale in condizioni critiche.