New York, è record di iscritti alla maratona di domenica
Altri SportSaranno oltre 47 mila gli sportivi che il 6 novembre si presenteranno a Staten Island per il via: 26,2 miglia che si snodano dal Ponte di Verrazzano e attraversano i cinque quartieri di New York fino all'arrivo a Central Park
Record di partecipanti quest'anno alla Maratona di New York, la numero 42: saranno oltre 47 mila gli sportivi che domenica mattina si presenteranno a Staten Island per il via della più famosa, più prestigiosa e più apprezzata del mondo, sperando di completare il tracciato fino all'arrivo a Central Park.
Sono maratoneti che arrivano da 23 Nazioni, e che si cimenteranno sul classico percorso di 42 chilomentri e 152 metri - o 26,2 miglia, secondo la dicitura della misura ufficiale - che come sempre si snoda dal Ponte di Verrazzano attraversano i cinque quartieri di New York: Staten Island, Brooklyn, Queens, Manhattan e Bronx. La pattuglia più numerosa sarà ancora una volta quella italiana, di cui faranno parte anche una quindicina di parlamentari, di Pdl, Lega, Pd e Idv, guidati dal vice presidente della Camera Maurizio Lupi.
Una presenza, la loro, che ha anche lo scopo di raccogliere fondi a sostegno del Centro di Riabilitazione Don Orione di Ercolano, per il completamento di impianti sportivi per ragazzi disabili mentali con il sogno di prendere parte ai Giochi Paralimpici del prossimo anno a Londra. Il record di partecipanti di quest'anno sarà però probabilmente infranto già l'anno prossimo, tanto che si sta pensando a trasformare l'evento in una due giorni. Secondo il direttore di gara, Mary Wittenberg, il popolo della Maratona della Grande Mela è destinato ad aumentare costantemente, e un giorno non troppo lontano arriverà probabilmente a contare oltre 100 mila partecipanti, che si potranno gestire solo correndo il sabato e la domenica.
Per ora è solo un progetto, che deve fare i conti con la necessità di bloccare il traffico di una cittaà come New York per due giorni di seguito. Tuttavia, già si pensa ad esempio a come far correre gli atleti più qualificati lo stesso giorno, in modo che eventuali differenze di clima non creino difficoltà diverse. Oppure a come garantire la sicurezza di un evento così vasto per un periodo prolungato.
Ma tornando a quest'anno, in pochi si azzardano a fare pronostici sul vincitore. Certo, gli occhi saranno puntati sull'etiope Gebre-egziabher Gebremariam, che l'anno scorso ha tagliato per primo al traguardo in 2h08:14. E a tentare di strappargli lo scettro domenica ci saranno in particolare due keniani che hanno lo stesso nome ma che non sono parenti: Geoffrey Mutai ed Emmmanuel Mutai. Quest'anno, Geoffrey ha vinto la maratona di Boston, e Emmanuel quella di Londra, dopo essere peraltro giunto secondo un anno fa a New York. E ci sarà anche un altro etiope, che ha vinto a Londra nel 2010, il bronzo olimpico Tsegaye Kebede. Tra le donne, la vincitrice di Londra Mary Keitany, e quella di Boston, Catherine Kilel, appaiono molto quotate.
Sono maratoneti che arrivano da 23 Nazioni, e che si cimenteranno sul classico percorso di 42 chilomentri e 152 metri - o 26,2 miglia, secondo la dicitura della misura ufficiale - che come sempre si snoda dal Ponte di Verrazzano attraversano i cinque quartieri di New York: Staten Island, Brooklyn, Queens, Manhattan e Bronx. La pattuglia più numerosa sarà ancora una volta quella italiana, di cui faranno parte anche una quindicina di parlamentari, di Pdl, Lega, Pd e Idv, guidati dal vice presidente della Camera Maurizio Lupi.
Una presenza, la loro, che ha anche lo scopo di raccogliere fondi a sostegno del Centro di Riabilitazione Don Orione di Ercolano, per il completamento di impianti sportivi per ragazzi disabili mentali con il sogno di prendere parte ai Giochi Paralimpici del prossimo anno a Londra. Il record di partecipanti di quest'anno sarà però probabilmente infranto già l'anno prossimo, tanto che si sta pensando a trasformare l'evento in una due giorni. Secondo il direttore di gara, Mary Wittenberg, il popolo della Maratona della Grande Mela è destinato ad aumentare costantemente, e un giorno non troppo lontano arriverà probabilmente a contare oltre 100 mila partecipanti, che si potranno gestire solo correndo il sabato e la domenica.
Per ora è solo un progetto, che deve fare i conti con la necessità di bloccare il traffico di una cittaà come New York per due giorni di seguito. Tuttavia, già si pensa ad esempio a come far correre gli atleti più qualificati lo stesso giorno, in modo che eventuali differenze di clima non creino difficoltà diverse. Oppure a come garantire la sicurezza di un evento così vasto per un periodo prolungato.
Ma tornando a quest'anno, in pochi si azzardano a fare pronostici sul vincitore. Certo, gli occhi saranno puntati sull'etiope Gebre-egziabher Gebremariam, che l'anno scorso ha tagliato per primo al traguardo in 2h08:14. E a tentare di strappargli lo scettro domenica ci saranno in particolare due keniani che hanno lo stesso nome ma che non sono parenti: Geoffrey Mutai ed Emmmanuel Mutai. Quest'anno, Geoffrey ha vinto la maratona di Boston, e Emmanuel quella di Londra, dopo essere peraltro giunto secondo un anno fa a New York. E ci sarà anche un altro etiope, che ha vinto a Londra nel 2010, il bronzo olimpico Tsegaye Kebede. Tra le donne, la vincitrice di Londra Mary Keitany, e quella di Boston, Catherine Kilel, appaiono molto quotate.