Nuoto, se agli Europei sbarca la generazione Greg 17

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Tutto Twitter e facebook: Gregorio Paltrinieri, fenomeno 17enne del nuoto azzurro, è uno dei ragazzini che stanno spopolando a Debrecen. Per lui, come per i suoi coetanei, nuotare e navigare su Internet sono la stessa cosa. Perciò sono campioni diversi

In silenzio all'inno di Mameli, era troppo imbarazzato - Non ci capivo niente, ha confessato -. Forse se sul podio avesse potuto cantare o ballare California Girls sarebbe stato più a suo agio e la mano destra avrebbe faticato meno a posarsi sul petto.

Gregorio Paltrinieri - per gli amici Greg - ha 17 anni ed è uno di quei ragazzini che stanno spopolando agli Europei di Debrecen. Un pass per le Olimpiadi e poche righe su Wikipedia, per lui nuotare e navigare sono la stessa cosa. E' più facile conoscerlo tramite facebook o twitter. Generazione social network. Se si va sulla sua pagina l'occhio cade subito sui followers, neanche 600, destinati ad aumentare a colpi di clic e bracciate.

Tifa Juve, probabilmente la squadra che sceglie alla playstation. Gli amici sono quei colleghi che stiamo imparando a conoscere. Compagno di stanza, scuola e avventure di quel Gabriele Detti, anche lui generazione facebook, classe '94, che è dovuto scendere in vasca a Debrecen con un pallone da calcio disegnato sulla testa, dazio che devono passare tutte le matricole azzurre all'esordio internazionale. E chi sono alebibipolly e tottafiordoro? Nient'altro che Alessia Polieri, duecentista infortunatasi proprio in Ungheria, e Carlotta Fiordoro, sua compagna di stanza e fidanzata con l'ormai esploso Fabio Scozzoli, considerato un veterano con i suoi 23 anni. La sua Totta non è in Ungheria e fa il tifo da lontano, per lui e per le sue amiche, tra cui la nuova reginetta Arianna Barbieri.

Un tempo si stava in camera tutti insieme fino alle tre di notte a chiacchierare, oggi è "antisgamo", come direbbero loro: basta postarsi le cose su facebook. Greg, Gabo, Bibi, Ary, tutti ragazzini messi in acqua ancora in fasce e che oggi, anche se non sono ancora adulti, sono già diventati grandi. Anzi, "dei grandi" come direbbero loro.