Colbertaldo: "Basta polemiche, a gennaio torno a gareggiare"

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Federico Colbertaldo ha voglia di mettersi le polemiche alle spalle. Nella sua testa c'è solo il nuoto (Getty)
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Il nuotatore azzurro chiarisce la sua posizione sulla vicenda del ragazzino veneto rasato: "Hanno voluto travisare le mie parole. Si è voluto fare un paragone che non poteva esserci. Ora penso solo a tornare in gara"

di Luigi Vaccariello

Un taglio netto alle polemiche. E’ quello che Federico Colbertaldo, per tutti semplicemente Scienzy, vuole dare alle voci che l’hanno visto, suo malgrado, protagonista di una vicenda spiacevole quanto complicata: quella relativa al ragazzino vicentino di 11 anni rasato dopo una brutta prestazione ad una gara internazionale. Colbertaldo, ancora alle prese con i problemi fisici che l’hanno tenuto lontano dalle Olimpiadi di Londra, torna sulla questione e promette: " A gennaio torno a gareggiare".

Sei stato al centro di una polemica dopo delle dichiarazione sul caso del ragazzino vicentino rasato. Vuoi spiegare meglio la vicenda?
“La questione è molto semplice. Io ho risposto su un blog (Questione di stile sulla Gazzetta) ad un altro utente citando la mia esperienza da matricola, che non potevo che ritenere positiva. Hanno voluto travisare la mia posizione. Si è voluto fare un paragone che non poteva esserci. Si parlava di un ragazzino di undici anni, io, all’epoca, di anni ne avevo 15 ed ero alla vigilia di un europeo. Sembrava quasi che volessi approvare quel gesto. Io volevo approvare solo la pratica della matricola, come la mia con Rosolino, ma non quella nel caso del ragazzino. Sulla questione degli indagati invece lasciamo lavorare la magistratura. Volevo solo spezzare una lancia a favore di una categoria, quella degli istruttori di nuoto, spesso bistrattata. Ma non volevo entrare nel caso specifico”.

Avevi ottenuto il tempo internazionale per i 1.500 stile libero alle Olimpiadi, poi cosa è successo?
“Semplicemente ci sono stati due ragazzi che hanno fatto meglio di me. Io ero riuscito ad ottenere il tempo internazionale ma non quello richiesto della Fin. Paltrinieri l’aveva fatto. Detti no, ma aveva comunque a fatto meglio di me. A maggio mi ero infortunato e ho nuotato 30’ secondi sopra al tempo fatto ai primaverili. Non andare a Londra è stato inevitabile”.

Quanta voglia hai di dimostrare ancora di essere uno dei mezzofondisti più forti al mondo?
“Molta sinceramente. Non vedo l’ora di tornare a fare gare. La mia situazione è ancora complicata. Il problema alla spalla destra è stato importante. Cercando di cambiare la nuotata poi mi sono procurato una sublussazione al bicipite. Al momento sto facendo ancora tanta terapia. Spero di tornare a fare gare a gennaio”.

Detti e Paltrinieri, chi somiglia di più a Colbertaldo?
“Difficile dirlo. Secondo me Paltrinieri per una certa continuità di risultati. E’ il futuro della distanza. A livello italiano ed Europeo sicuramente. Se riesce a migliorarsi ancora può trovare spazio anche in un podio mondiale”.

Londra ha rappresentato un fallimento totale per il nuoto azzurro. Alla vigilia degli Europei in vasca corta qual è la chiave da cui ripartire?
“Secondo me per svoltare basta cambiare la prospettiva con cui si guardano i risultati. Una Pellegrini fortissima ha sempre drogato l’immagine del nostro nuoto che si è appeso spesso ai grandi risultati di campioni come Rosolino e Federica. Siamo abbastanza Pellegrini dipendenti. Io non guarderei però troppo negativamente la missione olimpica. Ci sono stati comunque buoni risultati. Vedi Scozzoli, Bianchi e Paltrinieri. Il punto fondamentale è la prospettiva con cui li si guarda. In ogni caso sono ottimista per il futuro”.
E se lo dice uno che chiamano Scienzy c’è da credergli.