Fun Day: stop al bullismo, il segreto degli sport di squadra
Altri SportLo sport non è solo attività fisica. In molti casi aiuta a formare i ragazzi da un punto di vista mentale e sociale. Proprio per questo sono molte le iniziative nelle scuole che aiutano i bambini a imparare il gioco di squadra
di Valentina Fass
Lo sport non è solo attività fisica. In molti casi aiuta a formare i ragazzi anche da un punto di vista mentale e sociale. Proprio questa valenza sociale è messa in risalto da molte iniziative nelle scuole per aiutare i bambini a imparare il gioco di squadra.
In questi giorni si è parlato molto di razzismo, ma anche il bullismo è un fenomeno che bisogna imparare a riconoscere e contrastare. Spesso razzismo e bullismo viaggiano su binari paralleli. Bambini di diverse etnie vengono emarginati nel più classico dei casi di bullismo ovvero l’isolamento. La soluzione: corsi di touch-rugby ovvero una versione meno violenta del gioco con la palla ovale. Nel rugby non c’è un leader, ma solo un gioco di squadra. Chi decide di fare un gioco individuale lo fa a discapito del risultato finale. Non esistono discriminanti di tipo fisico in quanto grassi, magri, bassi, alti vengono messi tutti sullo stesso piano. Il fair play e il rispetto dell’avversario sono poi alla base del gioco che prevede un terzo tempo che in molti hanno cercato di emulare. Il terzo tempo nel rugby però va oltre la semplice stretta di mano. C’è una vera e propria collaborazione anche fra le famiglie dei ragazzi che preparano pietanze da gustare durante le partite o accompagnano i compagni di squadra dei figli nelle trasferte. Tutti questi sono alcuni dei valori che, attraverso il rugby, si vuole diffondere nelle scuole per contrastare fenomeni quali bullismo e di conseguenza anche il razzismo.
L’Epifania tutte le feste si porta via recitava un vecchio proverbio. Nella pratica significa che finiranno alcune iniziative in giro per l’Italia che hanno portato snowparks e piste di pattinaggio nelle piazze italiane. Questo non vuol dire però che non si possano trovare altri modi per coinvolgere bambini e adulti in attività sportive. Tra chi avrà la fortuna di passare qualche giorno in montagna a chi rimane in città sono sempre maggiori le iniziative che consentono di fare della domenica un giorno da dedicare agli sport amatoriali e non solo.
Lo sport non è solo attività fisica. In molti casi aiuta a formare i ragazzi anche da un punto di vista mentale e sociale. Proprio questa valenza sociale è messa in risalto da molte iniziative nelle scuole per aiutare i bambini a imparare il gioco di squadra.
In questi giorni si è parlato molto di razzismo, ma anche il bullismo è un fenomeno che bisogna imparare a riconoscere e contrastare. Spesso razzismo e bullismo viaggiano su binari paralleli. Bambini di diverse etnie vengono emarginati nel più classico dei casi di bullismo ovvero l’isolamento. La soluzione: corsi di touch-rugby ovvero una versione meno violenta del gioco con la palla ovale. Nel rugby non c’è un leader, ma solo un gioco di squadra. Chi decide di fare un gioco individuale lo fa a discapito del risultato finale. Non esistono discriminanti di tipo fisico in quanto grassi, magri, bassi, alti vengono messi tutti sullo stesso piano. Il fair play e il rispetto dell’avversario sono poi alla base del gioco che prevede un terzo tempo che in molti hanno cercato di emulare. Il terzo tempo nel rugby però va oltre la semplice stretta di mano. C’è una vera e propria collaborazione anche fra le famiglie dei ragazzi che preparano pietanze da gustare durante le partite o accompagnano i compagni di squadra dei figli nelle trasferte. Tutti questi sono alcuni dei valori che, attraverso il rugby, si vuole diffondere nelle scuole per contrastare fenomeni quali bullismo e di conseguenza anche il razzismo.
L’Epifania tutte le feste si porta via recitava un vecchio proverbio. Nella pratica significa che finiranno alcune iniziative in giro per l’Italia che hanno portato snowparks e piste di pattinaggio nelle piazze italiane. Questo non vuol dire però che non si possano trovare altri modi per coinvolgere bambini e adulti in attività sportive. Tra chi avrà la fortuna di passare qualche giorno in montagna a chi rimane in città sono sempre maggiori le iniziative che consentono di fare della domenica un giorno da dedicare agli sport amatoriali e non solo.