Schladming, superG maschi: Ligety d'oro, azzurri deludenti
Altri SportInnerhofer partiva favoritissimo, da campione del mondo uscente, ma ha deluso come gli altri italiani. Il superG maschile di Schladming ha regalato l'oro all'americano Ted Ligety, argento a De Tessieres, bronzo a Svindal
Il nostro Innerhofer partiva favoritissimo, da campione del mondo uscente della specialità (Garmisch, due anni fa), ma ha purtroppo deluso. Come gli altri italiani. Il superG maschile di Schladming 2013 ha invece regalato l'oro all'americano Ted Ligety, col tempo di 1'23''96. L'argento va al francese Gauthier De Tessieres, il bronzo al sempiterno norvegese Aksel Svindal, protagonista di un clamoroso errore proprio alle ultimissime porte di gara.
Innerhofer non è riuscito ad andare più in là del settimo posto, ma sarebbe stato quasi impossibile che questa gara finisse diversamente non solo per lui, ma per la gran parte degli uomini jet. Sui 1.885 della Planai, con neve saponosa oltremodo traditrice, un tecnico norvegese ha infatti disegnato un percorso di supergigante veloce ma soprattutto pieno di curve, decisamente più adatto ai gigantisti che agli specialisti dell'alta velocità. Un tracciato disegnato su misura per mettere in crisi gli squadroni dell'alta velocità e cioè Italia, Austria e pure Canada. Un tracciato adatto, invece e in particolare, al suo norvegese Aksel Svindal che è insieme gran gigantista e gran velocista. Però, per un errore sul muro finale, quando ormai vedeva l'oro a portata di mano, Aksel si è dovuto accontentare del bronzo. Ligety è invece notoriamente gigantista eccelso che solo recentemente ha cominciato a prendere confidenza con la velocità più elevata.
In supergigante, del resto, mai ha vinto in coppa del mondo e l'unico podio risale a qualche anno fa, quasi casuale ed in una gara atipica. Per non dire del francese Guathier De Tessieres che ha vinto incredibilmente l'argento. Non solo è praticamene un gigantista puro e per giunta di seconda fila (all'attivo un solo terzo posto in questa disciplina nel 2009 in val d'Isere) ma è anche arrivato ai Mondiali come riserva, al posto del velocista Johan Clarey che nei giorni scorsi si era fatto male a un ginocchio scivolando sul ghiaccio, mentre passeggiava per le strade innevate di Tignes. Il francese oggi ha davvero pescato il jolly in una gara che non dimenticherà facilmente.
Che i velocisti siano stati i veri penalizzati in questo supergigante lo dice anche il magrissimo risultato degli austriaci: Hannes Reichelt 4° e Matthias Mayer 5°. Una vera batosta per il Paese in cui la velocità sugli sci è un culto. In più dopo due gare mondiali ancora nessuna medaglia: il nervosismo cresce e si respira quasi aria da catastrofe nazionale. Tra i canadesi il migliore, Jan Hudec, è solo 13°.
E allora - se queste erano le condizioni di gara - per l'Italia non resta che incassare la brutta giornata e prendere atto che poco di meglio si sarebbe potuto fare (a meno - proposta indecente e impraticabile - di non mandare in pista gigantisti veri come Davide Simoncelli o Max Blardone). Oltre al 7° posto di Innerhofer ci sono il 12° di Matteo Marsaglia, il 15° di Peter Fill, il 21° di Werner Heel e il 23° di Siegmar Klotz. Insomma: una gara da dimenticare per concentrasi rapidamente sul prossimo fondamentale appuntamento: la discesa di sabato 9 febbraio. Ma lo svizzero Silvan Zurbriggen, a cui era stato attribuito l'11° tempo, è stato squalificato per irregolarità tecnica nell'altezza dello scarpone sullo sci. La classifica finale è poi stata pertanto modificata e all'11° posto c'è così l'azzurro Matteo Marsaglia. Anche tutti gli altri successivi atleti scalano di una posizione.
Innerhofer non è riuscito ad andare più in là del settimo posto, ma sarebbe stato quasi impossibile che questa gara finisse diversamente non solo per lui, ma per la gran parte degli uomini jet. Sui 1.885 della Planai, con neve saponosa oltremodo traditrice, un tecnico norvegese ha infatti disegnato un percorso di supergigante veloce ma soprattutto pieno di curve, decisamente più adatto ai gigantisti che agli specialisti dell'alta velocità. Un tracciato disegnato su misura per mettere in crisi gli squadroni dell'alta velocità e cioè Italia, Austria e pure Canada. Un tracciato adatto, invece e in particolare, al suo norvegese Aksel Svindal che è insieme gran gigantista e gran velocista. Però, per un errore sul muro finale, quando ormai vedeva l'oro a portata di mano, Aksel si è dovuto accontentare del bronzo. Ligety è invece notoriamente gigantista eccelso che solo recentemente ha cominciato a prendere confidenza con la velocità più elevata.
In supergigante, del resto, mai ha vinto in coppa del mondo e l'unico podio risale a qualche anno fa, quasi casuale ed in una gara atipica. Per non dire del francese Guathier De Tessieres che ha vinto incredibilmente l'argento. Non solo è praticamene un gigantista puro e per giunta di seconda fila (all'attivo un solo terzo posto in questa disciplina nel 2009 in val d'Isere) ma è anche arrivato ai Mondiali come riserva, al posto del velocista Johan Clarey che nei giorni scorsi si era fatto male a un ginocchio scivolando sul ghiaccio, mentre passeggiava per le strade innevate di Tignes. Il francese oggi ha davvero pescato il jolly in una gara che non dimenticherà facilmente.
Che i velocisti siano stati i veri penalizzati in questo supergigante lo dice anche il magrissimo risultato degli austriaci: Hannes Reichelt 4° e Matthias Mayer 5°. Una vera batosta per il Paese in cui la velocità sugli sci è un culto. In più dopo due gare mondiali ancora nessuna medaglia: il nervosismo cresce e si respira quasi aria da catastrofe nazionale. Tra i canadesi il migliore, Jan Hudec, è solo 13°.
E allora - se queste erano le condizioni di gara - per l'Italia non resta che incassare la brutta giornata e prendere atto che poco di meglio si sarebbe potuto fare (a meno - proposta indecente e impraticabile - di non mandare in pista gigantisti veri come Davide Simoncelli o Max Blardone). Oltre al 7° posto di Innerhofer ci sono il 12° di Matteo Marsaglia, il 15° di Peter Fill, il 21° di Werner Heel e il 23° di Siegmar Klotz. Insomma: una gara da dimenticare per concentrasi rapidamente sul prossimo fondamentale appuntamento: la discesa di sabato 9 febbraio. Ma lo svizzero Silvan Zurbriggen, a cui era stato attribuito l'11° tempo, è stato squalificato per irregolarità tecnica nell'altezza dello scarpone sullo sci. La classifica finale è poi stata pertanto modificata e all'11° posto c'è così l'azzurro Matteo Marsaglia. Anche tutti gli altri successivi atleti scalano di una posizione.