Schladming, c'è anche chi cerca un oro bianco per Haiti
Altri SportNel giorno del team event a squadre (le gare individuali riprendono giovedì con il gigante donne), ELISA CALCAMUGGI ci presenta gli outsider. Perché c'è un altro Mondiale: quello di chi partecipa per passione. Come Jean Pierre Roy, che viene dai Caraibi
Alle 17 ai Mondiali si gareggia a squadre per nazioni con il Team Event: l'Italia parte agli ottavi scontrandosi con la squadra ceca. Le Nazioni che partecipano sono 15. Si gareggia in un parallelo su un tracciato a metà tra uno speciale e un gigante. Ogni squadra schiera due maschi e due femmine. Passa il turno la squadra che vince 3-1 o , in caso di parità, quella con il tempo totale più basso. L'Italia schiera Davide Simoncelli, Roberto Nani e Matteo Marsaglia mentre le tre azzurre saranno Elena Curtoni, Chiara Costazza e Denise Karbon.
di Elisa Calcamuggi
(da Schladming)
C’è un altro Campionato del Mondo dietro il Mondiale di Schladming. E’ quello fatto dai… concorrenti che vengono da tutto il mondo e che cercano, attraverso una gara di qualificazione, di prendere parte alla gara vera, quella in cui si lotta per le medaglie. La loro presenza è colore, è fantasia, è una boccata d’aria in un mondo di professionisti.
Il più conosciuto del gruppo è Hubertus Von Hohenlohe. Discendente dei Wuerttemberg, figlio di Ira von Fuerstenberg e Alfonso von Hohenlohe, ha 44 anni, gareggia per il Messico ed era già qui a Schladming nel mondiale del 1982. Ha partecipato a 5 edizioni dei Giochi Olimpici e a 13 Mondiali. E’ qui nuovamente per competere. "A Garmisch nel 2011 ho chiuso lo slalom 61° a 30’’ dal vincitore. Qui non so cosa riuscirò a combinare, avrei voluto partecipare alle gare veloci ma gli sci che uso hanno ancora le vecchie misure così ho dovuto rinunciare, ma ci sarò in gigante e slalom. Sto gareggiando anche per ottenere la qualificazione a Sochi 2014, la mia 6° Olimpiade".
Oltre a quella di Hubertus c’è la bella storia di Jean Pierre Roy e del suo progetto "Un oro bianco per Haiti". Jean Pierre è nato a Port au Prince, ma abita a Parigi. Dopo il terremoto che ha sconvolto il suo Paese aveva deciso di partecipare al Mondiale di Garmisch per raccogliere fondi e aiutare i suoi connazionali. "Qui il mio progetto è andato avanti. Ho creato la Federazione haitiana e adesso sono anche riuscito a organizzare i Campionati nazionali dove ho scoperto un talentuoso bimbo di 7 anni che potrebbe essere un futuro atleta olimpico. Ho trasmesso la mia passione per la neve anche a mio nipote che è riuscito a partecipare ai Mondiali di snowboard in Canada… insomma ci stiamo organizzando. Il mio motto è: il popolo haitiano ha bisogno di sogni e la nostra volontà può muovere le montagne!".
di Elisa Calcamuggi
(da Schladming)
C’è un altro Campionato del Mondo dietro il Mondiale di Schladming. E’ quello fatto dai… concorrenti che vengono da tutto il mondo e che cercano, attraverso una gara di qualificazione, di prendere parte alla gara vera, quella in cui si lotta per le medaglie. La loro presenza è colore, è fantasia, è una boccata d’aria in un mondo di professionisti.
Il più conosciuto del gruppo è Hubertus Von Hohenlohe. Discendente dei Wuerttemberg, figlio di Ira von Fuerstenberg e Alfonso von Hohenlohe, ha 44 anni, gareggia per il Messico ed era già qui a Schladming nel mondiale del 1982. Ha partecipato a 5 edizioni dei Giochi Olimpici e a 13 Mondiali. E’ qui nuovamente per competere. "A Garmisch nel 2011 ho chiuso lo slalom 61° a 30’’ dal vincitore. Qui non so cosa riuscirò a combinare, avrei voluto partecipare alle gare veloci ma gli sci che uso hanno ancora le vecchie misure così ho dovuto rinunciare, ma ci sarò in gigante e slalom. Sto gareggiando anche per ottenere la qualificazione a Sochi 2014, la mia 6° Olimpiade".
Oltre a quella di Hubertus c’è la bella storia di Jean Pierre Roy e del suo progetto "Un oro bianco per Haiti". Jean Pierre è nato a Port au Prince, ma abita a Parigi. Dopo il terremoto che ha sconvolto il suo Paese aveva deciso di partecipare al Mondiale di Garmisch per raccogliere fondi e aiutare i suoi connazionali. "Qui il mio progetto è andato avanti. Ho creato la Federazione haitiana e adesso sono anche riuscito a organizzare i Campionati nazionali dove ho scoperto un talentuoso bimbo di 7 anni che potrebbe essere un futuro atleta olimpico. Ho trasmesso la mia passione per la neve anche a mio nipote che è riuscito a partecipare ai Mondiali di snowboard in Canada… insomma ci stiamo organizzando. Il mio motto è: il popolo haitiano ha bisogno di sogni e la nostra volontà può muovere le montagne!".