Mondiali di atletica, Bolt: "Voglio tre ori come a Londra"
Altri SportAlla vigilia dei campionati a Mosca, in programma da sabato al 18 agosto, lo sprinter giamaicano sfida i rivali tra i quali mancheranno Gay, Powell e Blake: "Sono ancora più concentrato rispetto alle Olimpiadi, non mi interessa chi ci sarà in pista"
Atterrato a Mosca, dove da sabato avranno inizio i Mondiali di atletica, Usain Bolt ha già dimostrato di avere le idee chiare ripetendo quanto fatto alle Olimpiadi londinesi. Oltretutto, il velocista giamaicano, punta a cancellare la “macchia” di Daegu 2011 quando non riuscì a confermarsi campione dei 100 a causa di una falsa partenza. La squalifica garantì il titolo all’amico e connazionale Yohan Blake, che mancherà però in Russia a causa di problemi fisici. Così come risulteranno assenti, poiché infangati dalla grana doping, Tyson Gay e Asafa Powell, sebbene quest’ultimo avrebbe preso parte solo alla staffetta e non alle prove individuali. Il pericolo numero uno pare quindi Justin Gatlin, che dopo essere tornato sul podio a Londra sogna un clamoroso bis.
“Voglio stupire il mondo” – Usain Bolt non sembra appagato dalla latitanza di avversari, ritenuta piuttosto uno stimolo ulteriore dal caraibico: “Sono ancora più concentrato che a Londra e non mi interessa chi c’è in pista - ha spiegato dopo aver inaugurato il Puma Yard a Gorky Park -. Mi sento anche molto motivato, e voglio mostrare al mondo di cosa sono capace. Punto sempre a vincere ogni corsa in cui gareggio, comprese le tre che disputerò a Mosca: cerco di correre nel modo più veloce che posso e di avvicinarmi ai record, anche se non faccio previsioni sui tempi che otterrò qui. Molto potrebbe dipendere anche dalle condizioni atmosferiche”.
Obiettivo 200 metri – “Uno dei miei grandi obiettivi – ha proseguito Bolt - è scendere sotto la barriera dei 19 secondi nei 200 metri (il suo record mondiale è di 19’’19). Personalmente è qualcosa che mi piacerebbe e sarebbe uno dei grandi risultati della mia carriera sportiva, senza dubbio. Magari succedesse, ma l’unica cosa che posso fare realmente è concentrarmi nel dare il meglio di me stesso”.
“Disposto a congelare il sangue” – Quanto al doping, lo sprinter giamaicano ha dichiarato: “Supero molti controlli ad ogni stagione, ma se vogliono congelare il mio sangue per 50 anni e testarlo anche a distanza di tempo, per me non c’è alcun problema. Ho a disposizione uno staff che si occupa di farmi prendere solo cose permesse dai regolamenti. Io lavoro duro, vinco e batto i record in modo pulito. Gay e Powell? Non voglio dare giudizi finché non ci sarà un verdetto finale. Bisogna aspettare e vedere, comunque è stata una cosa triste”.
Farah e il futuro – Bolt ha infine confermato che, neppure troppo scherzosamente, pensa di accettare la sfida lanciatagli dal britannico Mo Farah in una sfida tra i due sui 600 metri. Per il futuro invece il proposito è principalmente uno: diventare tre volte vincitore olimpico dei 100 metri, impresa mai riuscita a nessuno: “Sì – ha ammesso -, ora ho 26 anni ma a Rio, quando ne avrò 30, potrebbe accadere. È qualcosa che tenterò di fare perché lo voglio fortemente”.
“Voglio stupire il mondo” – Usain Bolt non sembra appagato dalla latitanza di avversari, ritenuta piuttosto uno stimolo ulteriore dal caraibico: “Sono ancora più concentrato che a Londra e non mi interessa chi c’è in pista - ha spiegato dopo aver inaugurato il Puma Yard a Gorky Park -. Mi sento anche molto motivato, e voglio mostrare al mondo di cosa sono capace. Punto sempre a vincere ogni corsa in cui gareggio, comprese le tre che disputerò a Mosca: cerco di correre nel modo più veloce che posso e di avvicinarmi ai record, anche se non faccio previsioni sui tempi che otterrò qui. Molto potrebbe dipendere anche dalle condizioni atmosferiche”.
Obiettivo 200 metri – “Uno dei miei grandi obiettivi – ha proseguito Bolt - è scendere sotto la barriera dei 19 secondi nei 200 metri (il suo record mondiale è di 19’’19). Personalmente è qualcosa che mi piacerebbe e sarebbe uno dei grandi risultati della mia carriera sportiva, senza dubbio. Magari succedesse, ma l’unica cosa che posso fare realmente è concentrarmi nel dare il meglio di me stesso”.
“Disposto a congelare il sangue” – Quanto al doping, lo sprinter giamaicano ha dichiarato: “Supero molti controlli ad ogni stagione, ma se vogliono congelare il mio sangue per 50 anni e testarlo anche a distanza di tempo, per me non c’è alcun problema. Ho a disposizione uno staff che si occupa di farmi prendere solo cose permesse dai regolamenti. Io lavoro duro, vinco e batto i record in modo pulito. Gay e Powell? Non voglio dare giudizi finché non ci sarà un verdetto finale. Bisogna aspettare e vedere, comunque è stata una cosa triste”.
Farah e il futuro – Bolt ha infine confermato che, neppure troppo scherzosamente, pensa di accettare la sfida lanciatagli dal britannico Mo Farah in una sfida tra i due sui 600 metri. Per il futuro invece il proposito è principalmente uno: diventare tre volte vincitore olimpico dei 100 metri, impresa mai riuscita a nessuno: “Sì – ha ammesso -, ora ho 26 anni ma a Rio, quando ne avrò 30, potrebbe accadere. È qualcosa che tenterò di fare perché lo voglio fortemente”.