Sci, i 60 anni del Re: auguri Klammer, il jet austriaco
Altri SportVentisei vittorie in Coppa del mondo, la prima a Schladming nel dicembre 1973, esattamente 40 anni fa. A festeggiarlo tra le montagne della Carinzia anche Gustav Thoeni, Fritz Strobl, Bojan Krizaj, Marc Girardelli, Michael Walchofer, Niki Lauda. IL VIDEO
A festeggiarlo tutti i vecchi amici, campioni entrati nella leggenda dello sci. Per i sessant'anni di Franz Klammer, il più forte discesista di tutti i tempi, sono arrivati a Bad Kleinkirchheim, tra le montagne della Carinzia, anche Gustav Thoeni, Fritz Strobl, Bojan Krizaj, Marc Girardelli, Michael Walchofer e Annemarie Moser Proell. Neppure Niki Lauda, amico da sempre del conterraneo Koenig Franz (Re Franz), è voluto mancare all'appuntamento. Prima una gara per rivedere sugli sci i grandi campioni, poi tutti in baita a fare festa. Così la Carinzia ha voluto celebrare il suo eroe sportivo, testimonial di questa splendida regione austriaca che gli ha dato i natali e alla quale è sempre rimasto legato.
Le vittorie di Klammer sono state tante e clamorose, basate su una tecnica impeccabile, oltre che su una buona dose di spericolatezza. Ricordando quel periodo, Koenig Franz sorride: "Sì, devo dire che quando rivedo gli sci di allora e ricordo come si andava forte, penso che fosse indispensabile una buona tecnica e anche un po' di incoscienza". Sui campioni attuali non si sbilancia: "Bode Miller è bravo. Dominik Paris ha grandi capacità, ma ritengo che debba ancora crescere".
Ventisei vittorie in Coppa del mondo, la prima a Schladming nel dicembre 1973, esattamente 40 anni fa. Ma indimenticabile resta l'oro conquistato a Innsbruck il 5 febbraio 1976. Quel giorno l'Austria si fermò per assistere davanti al televisore alla discesa di Franz, che poi sarebbe diventato il simbolo nazionale. Partito svantaggiato, con un tempo intermedio ancora basso rispetto a quello dello svizzero Bernhard Russi, Klammer riuscì a spingere nei dossi della seconda parte del percorso e a conquistare un oro che pareva impossibile. "A Innsbruck ho battuto Russi correndo grandi rischi - ammette Franz - e sono rischi che oggi non mi sentirei più di correre".
Eppure l'immagine dell'Austria deve molto a quei rischi. "Certo, sono consapevole di essere stato importante per il mio Paese - ammette Klammer - ma resto un uomo di campagna, un uomo della Carinzia che oggi si gode la fama e che ama anche la sua privacy". Franz, nato da una famiglia di agricoltori a Mooswald, non lontano dal confine italiano, non ha mai dimenticato le sue origini. A vederlo oggi sugli sci si direbbe che il tempo non è passato. "E' vero, ho appena compiuto 60 anni, diciamo che il fisico è un po' diverso da quello di un tempo - ride Klammer - ma mi sento ancora giovane". Augurissimi, kaiser Franz.
Quando Thoeni perse per 1 centesimo di secondo...
Le vittorie di Klammer sono state tante e clamorose, basate su una tecnica impeccabile, oltre che su una buona dose di spericolatezza. Ricordando quel periodo, Koenig Franz sorride: "Sì, devo dire che quando rivedo gli sci di allora e ricordo come si andava forte, penso che fosse indispensabile una buona tecnica e anche un po' di incoscienza". Sui campioni attuali non si sbilancia: "Bode Miller è bravo. Dominik Paris ha grandi capacità, ma ritengo che debba ancora crescere".
Ventisei vittorie in Coppa del mondo, la prima a Schladming nel dicembre 1973, esattamente 40 anni fa. Ma indimenticabile resta l'oro conquistato a Innsbruck il 5 febbraio 1976. Quel giorno l'Austria si fermò per assistere davanti al televisore alla discesa di Franz, che poi sarebbe diventato il simbolo nazionale. Partito svantaggiato, con un tempo intermedio ancora basso rispetto a quello dello svizzero Bernhard Russi, Klammer riuscì a spingere nei dossi della seconda parte del percorso e a conquistare un oro che pareva impossibile. "A Innsbruck ho battuto Russi correndo grandi rischi - ammette Franz - e sono rischi che oggi non mi sentirei più di correre".
Eppure l'immagine dell'Austria deve molto a quei rischi. "Certo, sono consapevole di essere stato importante per il mio Paese - ammette Klammer - ma resto un uomo di campagna, un uomo della Carinzia che oggi si gode la fama e che ama anche la sua privacy". Franz, nato da una famiglia di agricoltori a Mooswald, non lontano dal confine italiano, non ha mai dimenticato le sue origini. A vederlo oggi sugli sci si direbbe che il tempo non è passato. "E' vero, ho appena compiuto 60 anni, diciamo che il fisico è un po' diverso da quello di un tempo - ride Klammer - ma mi sento ancora giovane". Augurissimi, kaiser Franz.
Quando Thoeni perse per 1 centesimo di secondo...