Boxe, l'ex n.1 del mondo Stecca fermato per tentato omicidio
Altri SportLoris Stecca, campione del mondo WBA nel 1984, colto da un raptus di violenza ha accoltellato la socia della sua palestra di Viserba di Rimini, Roberta Cester
Ha accoltellato la socia della sua palestra: un fendente all'addome alla fine di una lite scoppiata sulla gestione dell'azienda. Loris Stecca, 53 anni, campione del mondo di pugilato nel 1984, è accusato di tentato omicidio dalla procura di Rimini.
L'episodio è successo nel pomeriggio nella palestra che porta il suo nome, a Viserba di Rimini, dove l'ex campione del mondo colto da un raptus di violenza ha piantato una lama di 20 centimetri nell'addome di Roberta Cester, 48 enne di Mestre, impegnata dietro al bancone all'ingresso della palestra.
Secondo i racconti di chi conosceva bene i due soci, Stecca, dopo aver dato il proprio nome alla palestra, pretendeva di vedersi riconosciuti i diritti d'immagine. Questo potrebbe essere il motivo scatenante del raptus di follia.
Nel 2008 Stecca era tornato alla ribalta della cronaca per aver minacciato di gettarsi dal cornicione della galleria di Scacciano, sull'A14, fra Riccione e Cattolica. Il gesto, raccontò, serviva per denunciare quella che a suo dire è un'ingiustizia che sta subendo: il mancato risarcimento per l'incidente stradale (fu investito sulle strisce pedonali) che pose fine alla sua carriera.
L'episodio è successo nel pomeriggio nella palestra che porta il suo nome, a Viserba di Rimini, dove l'ex campione del mondo colto da un raptus di violenza ha piantato una lama di 20 centimetri nell'addome di Roberta Cester, 48 enne di Mestre, impegnata dietro al bancone all'ingresso della palestra.
Secondo i racconti di chi conosceva bene i due soci, Stecca, dopo aver dato il proprio nome alla palestra, pretendeva di vedersi riconosciuti i diritti d'immagine. Questo potrebbe essere il motivo scatenante del raptus di follia.
Nel 2008 Stecca era tornato alla ribalta della cronaca per aver minacciato di gettarsi dal cornicione della galleria di Scacciano, sull'A14, fra Riccione e Cattolica. Il gesto, raccontò, serviva per denunciare quella che a suo dire è un'ingiustizia che sta subendo: il mancato risarcimento per l'incidente stradale (fu investito sulle strisce pedonali) che pose fine alla sua carriera.