Fin, Malagò squalificato 16 mesi: "Decisione illogica"
Altri SportSentenza Disciplinare dopo le dichiarazioni su presunte doppie fatturazioni Fin: il n.1 del Coni sospeso da ogni attività sociale e federale per violazione dei principi di lealtà. Dura la replica: "Condannato per un fatto inesistente"
Sedici mesi di squalifica al tesserato della Federnuoto, in quanto numero 1 della Canottieri Aniene, nonché presidente del Coni Giovanni Malagò: è questa la sentenza della Commissione Disciplinare della Fin (vedi il pdf), che si riferisce al procedimento sulle frasi dette da Malagò lo scorso 4 marzo, in occasione della Giunta su presunte 'doppie fatturazioni della Fin'.
Sedici mesi di sospensione da "ogni attività sociale e federale", per violazione dell'art.12 del regolamento di giustizia federale e degli articoli 2 e 7 del codice di comportamento del Coni relativi al dovere di "lealtà e correttezza". Così la Federnuoto conferma in una nota la sanzione inflitta a Giovanni Malagò.
Malagò: decisione illogica - "E' il trionfo dell'illogicità. Mi è stato attribuito un fatto inesistente e per questo sono stato condannato": queste le parole del presidente del Coni dopo la notizia della squalifica. "La decisione conferma ancora una volta che è stato necessario riformare il codice della giustizia sportiva perché questo fosse realmente rispettoso di quei principi che regolano l'ordinamento dello sport", ha aggiunto Malagò, "La cosa più sorprendente è che la Commissione Disciplinare della Fin, assumendosene la responsabilità, abbia disconosciuto una recente decisione dell'intera Giunta Nazionale del Coni, che aveva indicato nel Collegio di Garanzia dello Sport l'autorità massima alla quale richiedere un parere. Parere che esplicitamente - conclude - escludeva la titolarità in capo alla Commissione disciplinare della Federazione Italiana Nuoto". Il rapporto con Barelli? Semplicemente "inesistente", chiarisce Malagò.
Sedici mesi di sospensione da "ogni attività sociale e federale", per violazione dell'art.12 del regolamento di giustizia federale e degli articoli 2 e 7 del codice di comportamento del Coni relativi al dovere di "lealtà e correttezza". Così la Federnuoto conferma in una nota la sanzione inflitta a Giovanni Malagò.
Malagò: decisione illogica - "E' il trionfo dell'illogicità. Mi è stato attribuito un fatto inesistente e per questo sono stato condannato": queste le parole del presidente del Coni dopo la notizia della squalifica. "La decisione conferma ancora una volta che è stato necessario riformare il codice della giustizia sportiva perché questo fosse realmente rispettoso di quei principi che regolano l'ordinamento dello sport", ha aggiunto Malagò, "La cosa più sorprendente è che la Commissione Disciplinare della Fin, assumendosene la responsabilità, abbia disconosciuto una recente decisione dell'intera Giunta Nazionale del Coni, che aveva indicato nel Collegio di Garanzia dello Sport l'autorità massima alla quale richiedere un parere. Parere che esplicitamente - conclude - escludeva la titolarità in capo alla Commissione disciplinare della Federazione Italiana Nuoto". Il rapporto con Barelli? Semplicemente "inesistente", chiarisce Malagò.