Malagò: la mia squalifica? Il mondo dello sport si vergogna

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Giovanni Malagò è al suo primo mandato da presidente del Coni

Il presidente del Coni va al contrattacco dopo la squalifica di 16 mesi: "Siamo sereni e quasi divertiti per il non senso di tutto questo. Bisogna interrogarsi su certi dirigenti che continuano a ragionare con mentalità che sono fuori dai tempi di oggi"

"Sedici mesi di squalifica? Qualsiasi commento è superfluo. Siamo sereni e quasi divertiti per il non senso di tutto questo". Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commentando la squalifica inflittagli ieri dalla Disciplinare della Fin, in quanto tesserato per l'Aniene, per aver espresso in Giunta Coni giudizi ritenuti della reputazione della federnuoto in merito a una presunta doppia fatturazione della Fin. "Se affermazioni neanche mie – ha aggiunto il numero uno dello sport italiano oggi al centro sportivo dell'Acquacetosa, a Roma -, riportate dagli uffici del Coni, ti portano a questo si commenta da solo: è la dimostrazione che siamo nel giusto nell'aver portato avanti la riforma della giustizia sportiva. Siamo molto tranquilli".

"Un'eterna querelle con Barelli? Onestamente volo un tantino più in alto. Secondo me il mondo dello sport non solo è rimasto sorpreso ma si vergogna di quello successo ieri", il presidente del Coni glissa sui rapporti con il presidente della Fin. "Il mondo dello sport si deve interrogare su certi dirigenti che continuano a ragionare con mentalità che sono fuori dai tempi di oggi - aggiunge il n.1 del comitato olimpico italiano oggi al Centro Giulio Onesti di Roma -, strascichi di una gestione sportiva che non esiste più, di una giustizia sportiva che appunto ha cambiato corso".

La replica di Barelli
- "Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parla di sentenza vergognosa per il mondo dello sport? Lo dice lui, ovviamente ognuno può esprimere le proprie opinioni e se ne assume la responsabilità. Noi siamo molto sereni, ma dispiaciuti e sconcertati per una vicenda che nasce da una denuncia fatta dal Comitato Olimpico alla federazione e agli organi di giustizia ordinaria". Sono le parole del presidente della Federnuoto. "Non commento quelle che sono state le valutazioni di un organo di giustizia della Federnuoto, che vanno rispettate" aggiunge Barelli a margine della presentazione ufficiale dei campionati di pallanuoto di Serie A1 al Foro Italico. "Sono ovviamente molto rammaricato di tutta la situazione che non nasce ieri ma nel mese di febbraio con la denuncia del Coni - ricorda il numero uno della Federnuoto -. Ripeto, non voglio dare giudizi, se non dire che il mondo del nuoto, che è composto da circa un milione di tesserati nel suo complesso e oltre 1600 società, è molto colpito da tutta la vicenda e vuole andare a fondo per avere chiarezza esterna di quello che è già chiaro all'interno".

"Credo che tutto quanto corrisponde a dati di fatto, la sentenza va letta, mi risulta sia stata pubblicata ed è quindi a disposizione di tutti che così possono farsi una propria idea - spiega ancora Barelli -. La federazione è fatta di persone corrette e dirigenti capaci non solo quando c'è da portare le squadre a eccellere ma anche nella gestione e nell'amministrazione. Siamo chiaramente osservati e valutati, e se serve anche giudicati, ma questo vale per tutti".