Oltre l'equatore, due barche in fuga verso Cape Town

Altri Sport
Un tramonto sull'imbarcazione del Team Brunel, una delle due barche in vantaggio dopo le calme equatoriali (foto Stefan Coppers)
bru_140921_coppers_1604

Team Brunel e Abu Dhabi Ocean Racing sono già fuori dalla "calma" del centro del mondo. Novanta miglia di vantaggio sulle altre che vanno ancora a caccia di vento

Era uno dei momenti più temuti della Volvo Ocean Race: il passaggio dai Doldrums, le calme acque equatoriali. E se nei primi giorni le imbarcazioni proseguivano tutte in poche miglia nautiche, due sembrano essersi avvantaggiate. Si tratta di Abu Dhabi Ocean Racing e Team Brunel uscite senza troppi danni dalla zona di venti leggeri, tempo perturbato ma caldissimo e forti temporali. I due equipaggi guidano con un vantaggio prossimo alle 90 miglia. Mentre i due inseguitori sono ancora alla ricerca dell’aria giusta per uscire dalla trappola  equatoriale i due esperti skipper Ian Walker e Bouwe Bekking hanno già puntato le loro prue verso l'isola di Fernando de Norohna, cancello obbligatorio da passare prima di dirigersi verso la linea del traguardo di Città del Capo.

Qui Abu Dhabi Racing- "Fin dall'entrata nei Doldrums, la nostra posizione più occidentale ha pagato, e abbiamo guadagnato molto. Un vento costante, di cui non c'era traccia nei file meteo ci ha spinto bene a sud, con velocità intorno ai 10/15 nodi”. Ha scritto nel suo blog quotidiano l'Onboard reporter di Abu Dhabi Ocean Racing Matt Knighton. “Guardando il report delle posizioni Ian (Walker) ha commentato: "Abbiamo ignorato quello che dicevano i dati meteo e abbiamo preferito optare per la rotta più tradizionale per passare i Doldrums, andare ad ovest. Però è stata una scommessa, qui può succedere qualsiasi cosa, si può avere vento oppure restare in bonaccia in ogni momento".

Qui Team Brunel - Anche Bouwe Bekking, lo skipper di Brunel, che è alla sua settima partecipazione al giro del mondo, conosce bene la frustrazione di cercare di regatare attraverso le calme equatoriali, quando il vento e la fortuna sembrano essere contrari. Dice che il solo segreto per uscirne è rimanere tranquilli e aver fiducia nella propria strategia. “Credere nel piano che hai creato è fondamentale in questa regata. A volte devi prendere delle decisioni difficili. Il vento veniva da una direzione che non ci aspettavamo, opposta a quella che dicevano i file meteo. Andare a destra o a sinistra? Si deve cercare di trovare un senso, abbiamo virato e dopo appena due minuti ha virato anche Abu Dhabi, e adesso sono sei miglia avanti. Non ci piace gettare i dadi, preferiamo i fatti e i numeri, ma è innegabile che a volte la “fortuna” è con te e a volte contro di te. Ma, alla fine tutto si compensa”, ha scritto Bekking nel suo ultimo post sul blog.

Team DongFeng - In terza posizione resiste l'equipaggio franco cinese di DongFeng Race Team, a 84,4 miglia, ossia solo un miglio avanti a Team Vestas. "Era tanto tempo che non vedevo una bonaccia così!” ha detto il navigatore francese Pascal Bidégorry, che ha attraversato l'atlantico almeno una trentina di volte. La sua scommessa di tenere una rotta centrale, malgrado le condizioni esasperanti però sembra aver evitato i danni maggiori.

Gli altri - Team Alvimedica, Mapfre e Team Sca sono invece a diverse decine di miglia dalla poppa dei leader, e combattono per le posizioni di rincalzo, con pochissimo vento e a velocità ridotte. La navigatrice inglese di Team Sca Libby Greenhalgh, ha spiegato che per l'equipaggio completamente femminile si è trattato di una nottata particolarmente frustrante dopo che il team era riuscito a recuperare lo svantaggio sulla flotta, portandolo a circa 75 miglia, per poi vedere svanire tutto il lavoro una volta entrato nei Doldrums. “Avevamo recuperato moltissimo, potevamo vedere Team Alvimedica, ma poi una volta sceso il buio abbiamo incominciato a non muoverci più. Ci hanno staccato, sono circa 20 miglia avanti. E pensiamo che anche Dongfeng abbia trovato del vento, e noi dobbiamo ancora uscire dalla parte meridionale dei Doldrums”.

Il meteo - Secondo Gonzalo Infante, meteorologo della Volvo Ocean Race, se Abu Dhabi Ocean Racing, Team Brunel e Team Vestas Wind possono essere considerati ormai fuori dalla zona peggiore, per gli altri ci vorrà ancora qualche ora di pazienza prima di potersi dire finalmente liberi dai Doldrums.