Tommasi: "Vi racconto Ali-Foreman, ero a bordo ring"

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Ali-Foreman, quel leggendario 30 ottobre 1974 (Foto Getty)
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L'INTERVISTA. Una delle voci più amate della boxe in Italia era a Kinshasa il 30 ottobre 1974: "Non è stato un incontro normale. Non poteva esserlo per il posto, la situazione politica e anche per l'orario". La gente gridava: "Ali, uccidilo!"

di Alfredo Alberico

"Mai vissute tante emozioni in così poco tempo. Ero a bordo ring, forse unico italiano presente allo Stade Tata Raphaël, a pochi metri da Ali e Foreman che se le davano di santa ragione". Rino Tommasi, 40 anni dopo, descrive così quello che è passato alla storia come l'incontro pugilistico del secolo, la cosiddetta The Rumble in The Jungle. Una delle firme più amate della boxe italiana, autore de"Muhammad Ali, l'ultimo campione: il più grande?", ci riporta a Kinshasa, a quel 30 ottobre del 1974.

Perché è diventato un match leggendario?

"Per una serie di circostanze che lo hanno reso irripetibile. A cominciare dal contesto politico di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica di un Congo, allora Zaire, che tanto democratico non era. Il dittatore Mobutu aveva voluto a tutti i costi l'incontro, tra l'altro combattuto alle 4 del mattino locali per garantire un grande audience alla diretta televisiva statunitense".

Attorno al quadrato, poi, un pubblico diverso dal solito.
"Diverso da quello che segue la boxe, ovvero appassionato e mediamente competente. Erano quasi centomila i presenti e ho ancora nelle orecchie il grido "Ali boma ye", "Ali uccidilo".

Non fu facile, però, stendere Foreman. E' così?
"Figuriamoci, un grande pugile. Anche se, tornando a quel giorno, le prime sei riprese furono abbastanza monotone".

Ma non l'ottavo e decisivo round. Ci fa la cronaca?
"Ali controlla la situazione, Foreman aggredisce per accorciare le distanze. Non tarda ad arrivare l'azione di
Muhammad per sgretolare la difesa dell'avversario. Poi il destro di Ali che manda knock out Foreman. Tempismo perfetto, mi permetto di aggiungere: poco dopo arriva il diluvio sullo stadio".

Tommasi, ma chi è stato Muhammad Ali lontano dal ring?
"Ho avuto la possibilità di parlare con lui, a casa sua. Mi sono ritrovato davanti una persona molto piacevole. Ma vi assicuro che si trasformava quando attorno c'erano più di dieci persone"..