Spieth, ad Augusta il ragazzino vuole prendersi la rivincita
Altri SportLeader a -14, fa quasi il vuoto dietro con il 38enne Charley Hoffman, che è secondo a ben cinque colpi di distanza. Jordan ha 21 anni e vuole vendicare il titolo sfuggito nelle ultime nove buche dello scorso Masters
Come fosse un banchetto. Il banchetto tra le buche di Augusta che rigorosamente hanno il nome di una pianta. A capotavola c'è un ragazzo di 21 anni che da più di un anno e mezzo è già una realtà, numero 4 al Mondo, Jordan Spieth questo Masters 2015 ha intenzione di divorarselo, vuole prendersi la rivincita dell'anno scorso quando il titolo, a 20anni, da debuttante, gli era sfuggito nelle ultime 9 buche.
Spieth dopo il primo giro in 64 ha chiuso il secondo in 66. Impressionante, leader a -14, fa quasi il vuoto dietro con il 38enne Charley Hoffman secondo a ben cinque colpi di distanza. Un Masters già finito? No, mai dare per scontate le cose ad Augusta, soprattutto quando ci sono campioni che a mollare non ci pensano proprio.
Come Dustin Johnson che dopo una vita sregolata ha messo la testa a posto e vorrebbe mettere un Major nella sua bacheca personale: tre eagle e terza posizione. La bella notizia è un Tiger orgoglioso e convincente che chiude bene sotto par in 69, è diciannovesimo a -2 per il torneo.
Come un banchetto, al quale resta seduto attaccato alla sedia anche il numero uno del mondo Rory Mcilroy protagonista di un piccolo dramma dopo le prime nove buche orribili con un pesante score, 40, per poi rialzare la testa e chiudere le buche di ritorno in 31, totale 71. E' appaiato a Woods quindi entrambi dentro i primi 20. Un Masters che vogliamo assaporare per altri due giri. Per ora il menù riserva un primo piatto allettante ma per il resto delle portate può ancora succedere di tutto.
Spieth dopo il primo giro in 64 ha chiuso il secondo in 66. Impressionante, leader a -14, fa quasi il vuoto dietro con il 38enne Charley Hoffman secondo a ben cinque colpi di distanza. Un Masters già finito? No, mai dare per scontate le cose ad Augusta, soprattutto quando ci sono campioni che a mollare non ci pensano proprio.
Come Dustin Johnson che dopo una vita sregolata ha messo la testa a posto e vorrebbe mettere un Major nella sua bacheca personale: tre eagle e terza posizione. La bella notizia è un Tiger orgoglioso e convincente che chiude bene sotto par in 69, è diciannovesimo a -2 per il torneo.
Come un banchetto, al quale resta seduto attaccato alla sedia anche il numero uno del mondo Rory Mcilroy protagonista di un piccolo dramma dopo le prime nove buche orribili con un pesante score, 40, per poi rialzare la testa e chiudere le buche di ritorno in 31, totale 71. E' appaiato a Woods quindi entrambi dentro i primi 20. Un Masters che vogliamo assaporare per altri due giri. Per ora il menù riserva un primo piatto allettante ma per il resto delle portate può ancora succedere di tutto.