Uomini e donne d'oro: il fioretto azzurro è imbattibile

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Che siano donne o uomini non conta. Il Fioretto azzurro è imbattibile: doppio oro Mondiale! La festa comune sul podio
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Doppia vittoria ai mondiali di scherma: Russia travolta all'ultima giornata: prima dalle donne (Errigo, Di Francisca, Vezzali e Batini) 45-36. Poi dagli uomini (Garozzo, Cassarà, Baldini e Avola): 45-38. E' festa Italia

Giornata trionfale ai Mondiali di scherma in Russia. Il fioretto azzurro si aggiudica due medaglie d'oro importantissime, confermandosi super potenza della specialità. Nel lungo pomeriggio degli appassionati, il primo hurrà ad arrivare è quello delle donne. Poi arriverà anche quello degli uomini.

Squadra da sogno - Tutto è cominciato a Londra, con l'oro olimpico: da quel momento le azzurre del fioretto non hanno più sbagliato un colpo. Budapest nel 2013, Kazan 2014 e ora Mosca 2015. Protagoniste Arianna Errigo, Elisa Di Francisca, Valentina Vezzali e Martina Batini, che in finale hanno steso le padrone di casa 45-36. Si tratta della quarta medaglia nei Mondiali in Russia per l'Italia, la seconda d'oro.
Oro anche per gli uomini - A completare la giornata trionfale per il fioretto azzurro, gli uomini (Andrea Baldini, Andrea Cassarà, Daniele Garozzo e Giorgio Avola). Dopo aver travolto la Francia in semifinale (45-25), i fiorettisti italiani hanno dovuto faticare contro la Russia. Dopo un buon inizio, tra la sesta e la settima manche i russi si sono rifatti sotto passando in leggero vantaggio. Ci hanno pensato prima Cassarà contro Akhmatkuzin, e Garozzo contro Rigin a riportare la squadra sopra di tre stoccate, consegnando a Baldini un ottimo vantaggio per il finale. Alla fine arriva l’oro (per gli uomini mancava da Budapest 2003) e la festa finale: risultato finale 45-38.

Francia nel caos - Il ct francese Hugues Obry ha deciso: lascerà l'incarico per problemi di incompatibilità con la Federazione, come annunciato in un'intervista video rilasciata all'Equipe. Attese reazioni ufficiali dai vertici della scherma francese, che hanno già imputato a lui il tonfo della squadra di spada, giù dal podio in Russia dopo 18 anni da protagonista. Dietro le dimissioni di Obry ci sarebbero forti incomprensioni con l'attuale vice presidente della Federazione francese, Philippe Boisse, ex olimpionico e vincitore di un oro nella spada maschile proprio a Mosca nel 1980.