Pistorius, il Governo del Sudafrica blocca la scarcerazione

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Il Ministero della Giustizia del Sudafrica ha, per il momento, bloccato la concessione degli arresti domiciliari per buona condotta all'atleta paralimpico che è in cella da 10 mesi per l'omicidio di Reeva Steenkamp. Ora si attende la pronuncia del comitato che esamina le istanze di scarcerazione

Il ministero della giustizia del Sudafrica ha bloccato la concessione degli arresti domiciliari per buona condotta a Oscar Pistorius dopo soli 10 mesi di cella, prevista per venerdì, in attesa che si pronunci l'apposito comitato che esamina le istanze di scarcerazione.

Il Dipartimento di Giustizia ha definito "prematura" la scarcerazione dell'ex campione paralimpionico dopo soli 10 mesi di carcere su una sentenza di cinque anni per l'omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp. La portavoce del ministero, Mthunzi Mhaga, ha spiegato che la scarcerazione deve essere rivista ed esaminata da una commissione, anche se lo stesso Pistorius non ha mai presentato istanza. Pistorius avrebbe dovuto essere trasferito ai domiciliari in casa dello zio, in attesa del processo d'appello, in programma a novembre

Un tempo simbolo sportivo amato e ammirato in tutto il mondo, Pistorius è stato il primo atleta con le due gambe amputate  sotto il ginocchio a competere in una Olimpiade, quella di Londra  2012. A causa della sua disabilità, Pistorius sconta la sua pena nell'infermeria del carcere Kgosi Mpuru di Pretoria. Questo gli ha risparmiato celle affollate e il rischio di aggressione da parte di altri detenuti.


Le ipotesi di scarcerazione
- Secondo il Mail On Sunday ha il permesso di abbracciare i vistatori, di tenere una radio e portare gioielli. Un video girato segretamente da un altro detenuto lo ha mostrato mentre giocava a calcio nel cortile del carcere. Qualora fosse concessa la libertà condizionata, Pistorius sarebbe agli arresti domiciliari ad un preciso indirizzo, svolgerebbe lavori socialmente utili, troverebbe un impiego e non berrebbe alcool. Si tratta di condizioni standard per questi casi. Il fatto che la sua famiglia sia benestante rende più facile adempiere a queste richieste.


I familiari della vittima -
La famiglia Steenkamp ha contestato la liberazione di Pistorius in una lettera al ministero competente, ma non ha voluto rilasciare altre dichiarazioni. La famiglia "ha perdonato" Pistorius e non vuole che "soffra", si legge, ma al tempo stesso ritiene che "una persona colpevole di un reato debba pagare per le proprie azioni".