La nuova vita di Schwazer, supera il test sui 10 km: "Ma c'è ancora tanto da fare"

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Alex Schwazer sulla strada per Rio
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Il marciatore altoatesino punta Rio e dimostra di voler fare sul serio: "E' un progetto molto bello, ma sono solo a metà". La squalifica fino ad aprile 2016 non gli permetterà, però, di avere l'ufficializzazione del suo crono nella prova-allenamento di Tagliacozzo. Il presidente della FederAtletica: "Porte aperte"

“Dopo quello che ho passato in questi anni, dieci chilometri non erano nulla. I dubbi non erano tanti, anche perché nelle ultime settimane e negli ultimi mesi sono migliorato tanto". Dopo lo stop dovuto al caso doping, Alex Schwazer vuole rinascere. Al termine del test-allenamento su dieci chilometri di marcia svoltosi presso il campo sportivo di Tagliacozzo (L'Aquila), è soddisfatto: "Sono fortunato perché questo è un progetto molto bello che non è assolutamente marketing. Ho scelto questa strada, siamo a metà e c'è ancora tanto da fare". 

 

Il crono -  Schwazer ha fatto registrare un crono di 38 minuti 2 secondi e 59 centesimi. Il tempo, però, non può essere ufficializzato perché il marciatore è attualmente squalificato dopo essere risultato positivo il 30 luglio 2012. La sua squalifica terminerà il 29 aprile 2016 e il suo sogno è andare a Rio. 

 

La strada verso le Olimpiadi - Per il presidente della Federatletica Alfio Giomi, per Alex si è aperta una strada che lo porta proprio in Brasile, ma “deve dimostrare di essere forte e pronto”. Giomi ha annunciato che la federazione fino a maggio lascerà "nell'ipotetica squadra cinque posti vuoti nella marcia, perché tranne uno nessun atleta ha dimostrato di essere all'altezza ai mondiali di Pechino, dove l'atletica italiana non è andata così bene". Il commento al test: "Ha ottenuto uno dei tempi migliori al mondo - ha riconosciuto Giomi - in una sorta di sfida in cui voleva dimostrare che si può vincere anche senza doping. Per noi questo è essenziale".

 

La norma anti doping - “Nel momento in cui sono diventato presidente ho inserito una norma: tutti coloro che vanno in nazionale firmano un codice etico per cui ove fossero squalificati per più di due anni non potrebbero più vestire la maglia, nel rigore più assoluto. Però questa cosa è precedente e non possiamo fare norme retroattive. A lui non lo riguarda – conclude - lo aspetteremo".