La battaglia contro le sostanze proibite va affrontata senza esitazioni. Usa parole durissime Dick Pound della Wada nei confronti della tennista, senza dimenticare la sospensione in atto per l'atletica russa che rischia di saltare le Olimpiadi
I dubbi, tanti, li avevamo avuti subito sentendola. Certe affermazioni stridevano troppo. Dall'unica mail che diceva di aver ricevuto, e non aperto, al Meldonium usato per 10 anni di seguito, un abuso che non si spiega con lo scopo terapeutico. Ci va già durissimo Dick Pound, il presidente di quella commissione indipendente della Wada che a novembre ha di fatto provocato la sospensione dell'atletica della Russia. Pound sbugiarda la Sharapova, la accusa di dolo, di negligenza volontaria, senza attenuanti. Adesso, non si tratta di trasformare la Sharapova in un mostro, ma nemmeno in quella atleta disattenta, che assume un farmaco che per altro non è in vendita in nessuna farmacia degli Stati Uniti dove lei vive, il Meldonium tutti sapevano fosse da tempo sotto la lente di ingrandimento dell'antidoping. Una Sharapova coraggiosa? Per aver semplicemente confessato ciò che dopo 24 ore sarebbe stato comunque reso pubblico? Certo, ha avuto il buon gusto di non accampare scuse che abbiamo sentito per anni, creme, cremette o carne avariata.
Aumentano nelle ultime ore i casi di atleti presi con le mani nella marmellata del Meldonium. Tanti sport, dal tennis al pattinaggio alla pallavolo alla lotta. Approfondimento a parte merita l'atletica russa: dallo scorso novembre risulta sospesa sine die.
La Task Force voluta da Sebastian Coe, con 5 membri della Iaaf tra i quali l'italiana Anna Riccardi, è andata in missione tre volte a Mosca negli ultimi mesi per indagare e verificare il nuovo corso delle riforme che i dirigenti di Putin hanno tanto promesso e sbandierato. Altro che tabula rasa, ci sarebbe da mettersi ancora le mani nei capelli. Di togliere la sospensione non se ne parla, per il momento. La sensazione è che la Iaaf aspetti fino a giugno/luglio per decidere ma più il tempo passa più la Russia dell'atletica rischia seriamente di saltare le Olimpiadi di Rio. Nel vaso di Pandora, contenitore di tutti i mali dello sport, è fuoriuscito ora il Meldonium. Ma non chiudete il coperchio, e non chiudiamo-noi tutti- gli occhi, altri ingredienti malefici stanno per uscire.