Dalla Sharapova alla Efimova, positiva al meldonium la ranista russa

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Lia Capizzi

Yuliya Efimova, positiva al Meldonium rischia una squalifica a vita (Getty)
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Ancora doping. Dopo il caso che ha riguardato la tennista, la medaglia d'oro agli ultimi mondiali di nuoto di Kazan è risultata positiva all'anti-ischemico. Lo ha confermato un portavoce della federazione. Dopo la squalifica di 16 mesi per stereoidi anabolizzanti rischia la squalifica a vita

Ci risiamo, la piaga del doping nello sport. Dopo quella della Sharapova una nuova positività eclatante che coinvolge sempre la Russia. E ammettiamolo pure, questo nuovo caso non ci coglie totalmente di sorpresa. Si tratta della più forte nuotatrice russa in attività: Yulia Efimova, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012 e campionessa del mondo nei 100 rana ai Mondiali di Kazan dello scorso agosto davanti alla lituana Ruta Meilutyte (la rivale che da tempo dubitava della "pulizia" della russa). Ancora una volta di mezzo c'è il meldonium. Da gennaio 2016 ad oggi sono 101 i casi di positività al meldonium, conferma la Wada..


La situazione per la Efimova è aggravata rispetto alla connazionale Sharapova. Unica nota in comune, entrambe si allenano a Los Angeles, dove la vendita di meldonium è per altro proibita. E' la seconda volta che la Efimova viene trovata positiva dopo la squalifica di 16 mesi (pena ridotta rispetto a quella iniziale di 24 mesi) per steroidi anabolizzanti del 2013: era stata privata di 5 medaglie internazionali e di 2 record del mondo. All'epoca la riduzione di pena provocò molti sussurri, si vociferò dell'intervento di Putin in persona per permettere alla nuotatrice di disputare, da regina di casa, i mondiali di nuoto nell'agosto del 2015. E non a caso a Kazan fu applaudita e osannata. Dicerie, rumors, sospetti. Ora la certezza che la Efimova da recidiva rischia la squalifica a vita.