Sammy Basso a Venezia: la maratona più bella

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Alfredo Alberico

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Veneto, 20 anni, è affetto dalla sindrome dell'invecchiamento precoce. Già protagonista de "Il viaggio di Sammy", documentario in cui ha percorso la celebre Route 66 negli States, stavolta ha tagliato un altro grande traguardo. Attorno alla sua partecipazione tanto affetto ma anche una raccolta fondi per la ricerca

Viviamo tra mille angosce ogni santo giorno. E non riusciamo a renderci conto di quanta energia si disperda così facendo. Eppure c'è chi quella stessa energia ha capito come gestirla e investirla. Si chiama Sammy Basso, ha 20 anni, ed è affetto da progeria, ovvero la sindrome dell'invecchiamento precoce. Davanti alla sua storia, però, meglio né frignare né provare pena. Sono cose che rimbalzerebbe probabilmente con un sorriso. Lo stesso con il quale tempo fa ha affrontato un viaggio negli States, suo grande sogno; lo stesso con il quale il 23 ottobre è stato protagonista di un'altra bellissima avventura: ha infatti partecipato alla Maratona di Venezia. E sono state 4 ore e 46 minuti di applausi sinceri.

Certo, la cronaca sportiva racconta il primo posto del keniano Rotich (2h10'22'') e il debutto del due volte vincitore del Giro d'Italia Ivan Basso, ma la gara verrà ricordata soprattutto per la presenza di Sammy tra gli oltre 11mila iscritti. Ha percorso tutti i 42 km della Maratona in sella alla Joelette, una speciale carrozzina, sospinto da un team di runners di Bassano del Grappa e sostenuto dal tanto pubblico presente ai lati delle strade che lo incitava, scandendo il suo nome. L'iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare le persone sulla progeria, malattia rara della quale sono affette 70 persone al mondo. Bambini nati in apparenza sani, ma che già verso i 18-24 mesi iniziano ad avere segni evidenti di invecchiamento accelerato.

A sostegno dell'Associazione Italiana Progeria Sammy Basso è stata prodotta una t-shirt celebrativa dell'evento "Sammy Runs Venice", il cui ricavato è stato devoluto all'Associazione. Tanti i personaggi che hanno sostenuto l'iniziativa nei giorni scorsi indossando la t-shirt a partire da Bebe Vio, compagna di fisioterapia di Sammy, con cui condivide oltre all'accento veneto, la spontaneità di sorrisi carichi di un'invidiabile forza.

E così, dopo il documentario "Il viaggio di Sammy" in cui ha percorso la celebre Route 66, ecco un'altra impresa per Sammy da Tezze sul Brenta. Uno che è sempre in cerca di nuovi traguardi da tagliare. E ora tornate pure ad angosciarvi.