Un anno, un ricordo: il 2016 di Riccardo Trevisani

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Riccardo Trevisani

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Ogni giorno, durante le feste, un personale ricordo del 2016 da parte dei volti di Sky Sport. L'evento vissuto, raccontato oppure sentito più vicino

Sarà per il clima, sarà per il tifo, sarà per la magia. Ma quando mi siedo al San Paolo in postazione commento, raramente mi ritrovo a commentare una partita normale. Gol, emozioni, spettacolo. E poi in campo qualcuno decide di travestirsi da Superman. Prima il Matador Cavani, il mostro con il numero 7, poi il demonio Mertens che non lascia, anzi raddoppia. 7 x 2: 14. Dal Dnipro al Torino.

Quella notte di Europa League fu speciale, Mazzarri schierò tutte riserve, tranne Edinson. Un mostro capace di vincere anche da solo, come in quella notte di 4 anni fa. Napoli sotto 2-1 e quasi fuori dal girone. Ma tra una punizione, un intervento da rapace d’area e uno da opportunista, ha vinto da solo la partita. Non credevo ai miei occhi, al quarto gol col Pampa Sosa eravamo in piedi. In estasi. E onestamente non credevo mi sarebbe ricapitato.

E invece a distanza giusta di 4 anni, ancora 4 gol. Dries Mertens, il discontinuo per eccellenza che diventa padrone di Napoli e del Napoli. Contro un avversario migliore di quel Dnipro, ma fuori posizione da falso nueve che diventa vero nueve. Verissimo. E non solo ne segna quattro ma di bellezza crescente. Fino alla meraviglia del 5-2 quarto gol, che ancora una volta costringe me e il mio compagno di viaggio in telecronaca, Lele Adani a perdere voce e testa. Perché davanti alla magia e alla poesia del calcio si può solo essere felici. E in quello stadio, che è stato di Diego, i miracoli e le magie succedono. Per la gioia di chi ama il calcio.
Buon Natale!
 

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