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Run for Mem, correre per non dimenticare la Shoah

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A Roma, nei luoghi della deportazione, il 22 gennaio è stata ricordata la Shoah in un modo insolito: una corsa nel quartiere ebraico. Un modo non solo per non scordare l'orrore di quel periodo, ma anche per unire, per abbattere le barriere e ogni tipo di razzismo e discriminazione. Anche grazie allo sport

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La "Run for Mem" non la scorderanno tanto in fretta a Roma. Perché non si può dimenticare tutto ciò che serve a non abbandonare in un cassetto buio la memoria di un orrore che non deve ripetersi. E così nella Capitale, nei luoghi della deportazione, è stata ricordata la Shoah in un modo insolito: una corsa nel quartiere ebraico. "Run for Mem" è stato un modo non solo per tenere vivo quel ricordo, ma anche per unire, per abbattere le barriere e ogni tipo di razzismo e discriminazione. Anche grazie allo sport.  

La corsa della memoria, organizzata per la prima volta dall'Ucei, l'Unione delle comunità ebraiche italiane. ha visto tra i partecipanti anche l'80enne Shaul Ladany, sopravvissuto a Bergen Belsen e a Monaco '72. Insieme alla maratoneta Franca Fiacconi, è stato l'ospite d'onore, il testimonial più caro di questo percorso romano che ha preso il via da Largo 16 ottobre '43, nel Ghetto, ovvero la piazza simbolo della tragedia italiana.

L'evento si è svolto sotto l'egida della Presidenza del Consiglio dei ministri e anche con la collaborazione dell’Associazione Maccabi Italia e la Maratona di Roma.