Federer ha commosso e messo tutti d'accordo: ma negli altri sport chi è stato capace di emozionarvi quanto lui? Disciplina per disciplina vi proponiamo coppie di atleti "da pelle d'oca": chi è il numero 1 delle emozioni? Votate sul nostro profilo twitter @skysport utilizzando l'hashtag #SkyEmoziONE
Una vittoria da brividi. Il giorno dopo torna ancora la pelle d’oca a rivedere le immagini dell’epico match tra Federer e Nadal: le giocate, gli incroci di sguardi, la commozione di Re Roger e le sue parole, da sportivo vero, rivolte all’avversario di una vita intera.
Se ne parla ancora nei bar e negli uffici, fuori dalle scuole, con amici e colleghi. Federer-Nadal è già diventato uno di quei momenti di sport che “tu dov’eri durante quella finale?”. Lo svizzero, senza dubbio alcuno il più grande di sempre nel tennis, ha avuto poi un altro grande merito: quello di riuscire a mettere d’accordo tutti, sul piano emozionale. Impossibile non farsi coinvolgere da un’onda del genere: un brividino sulla schiena è scappato anche a chi le racchette le usa solo per andare sulla neve. E allora è proprio questo che vi chiediamo. Saltando da uno sport all’altro, riuscite a individuare altri “Federer”? In altre parole: chi è quello che, sport per sport, mette tutti d’accordo in quanto a emozioni procurate? Sia chiaro: non vi chiediamo, banalmente, chi sia il più forte. Come conferma la scelta di alcune coppie che vi proponiamo, il concetto di numero 1 si fonde con quello di “emozione”. In una nuova “emoziOne”.
FORMULA 1
Senna-Schumacher. Due uomini da record: talento innato e orgoglio di un popolo intero, quello brasiliano, contro la capacità di costruire una striscia Rossa di successi, da vero "tedesco d'Italia". Tre titoli Mondiali per Senna, ma che emozione ogni volta che era in pista, a cavallo tra Anni Ottanta e Novanta. Sette titoli per Schumi, il più vincente di sempre, dominatore soprattutto degli Anni Duemila.
MOTOGP
Rossi-Marquez. Qui la rivalità è ancora fresca, le scintille degli ultimi duelli non si sono ancora spente. Generazioni diverse che si sono incrociate aggiungendo pepe alla sfida. Battibecchi a parte, siamo al cospetto di due che sono nati per andare in moto. E che l’hanno fatto capire fin da subito, vincendo in qualsiasi categoria si trovassero a competere. Per “Vale” parlano i 9 Mondiali (in 4 classi differenti, l’unico a riuscirci) e le espressioni coniate apposta per accompagnare i suoi trionfi; con Marquez ci troviamo di fronte a un altro gigante da 5 titoli iridati che in quanto a capacità di emozionare lo spettatore obiettivo non è secondo a nessuno.
SCI
Tomba-Compagnoni. Lo sciatore per eccellenza declinato al maschile e al femminile. Anche qui, se parliamo di “semplici” emozioni c’è da sbizzarrirsi. Le coppe del mondo e gli ori olimpici dell’uomo capace persino di fermare il Festival di Sanremo (tradotto: l’Italia) con una sua discesa e i successi (tra cui 3 ori in 3 diverse Olimpiadi) tutti grinta e sudore della donna che è stata un modello per milioni di donne.
CALCIO
Maradona-Pelè. La rivalità infinita. Nel calcio nascono nuovi fenomeni, ma all’oratorio si sente ancora dire “Quello sembra Maradona”. Un’altra generazione, però, ci assicura che ciò che ha fatto Pelè non l’ha più ripetuto nessuno. Gol a parte, dando ascolto ai brividi procurati, voi che dite?
ATLETICA
Bolt-Mennea. I record di Bolt non si possono discutere: sono numeri. Quando scende in pista il mondo si ferma e trattiene il fiato per quei 9 secondi e rotti necessari a entrare ogni volta di più nella leggenda. Ma provate a restare impassibili rivedendo il filmato della rimonta di Mennea sui 200m alle Olimpiadi di Mosca 1980. Torniamo all’oratorio: ieri si diceva “corre come Mennea”, oggi “come Bolt”. Quando diventi un modo di dire vuol dire che sei già oltre la leggenda.
PISCINA
Pellegrini-Cagnotto. Mai direttamente una contro l’altra, nonostante l’ambiente sia lo stesso. Anche per loro, quanti hanno perso la voce diventando improvvisamente appassionati di nuoto o di tuffi? Le Olimpiadi il picco massimo, con grandi successi e cocenti delusioni. Sì, perché entrambe ci insegnano come si possa emozionare la gente, ed entrare nei cuori, anche con una sconfitta bruciante.
CICLISMO
Pantani-Nibali. Come dicevamo, qui non stiamo cercando il più forte di ogni epoca. Non sarebbe questo il confronto. Siamo a caccia di emozioni: il Pirata ne ha regalate a migliaia, diventando un’icona. L’affetto con cui la gente segue le imprese di Nibali è la prova che l’Italia voleva un nuovo eroe e l’ha trovato in lui.
BASKET
Michael Jordan-Kobe Bryant. Le rivalità del basket hanno diviso e continuano a dividere milioni di appassionati. Confronti spesso impossibili da fare: i più nostalgici (o “vecchi”, passateci il termine) diranno che se hai visto MJ non puoi avere dubbi. Ma forse qualcuno si può insinuare, ripensando al modo in cui Kobe ha segnato un’era e poi salutato, mettendo veramente tutti d’accordo. Parliamo di emozioni, tenetelo a mente…
BOXE
Alì-Tyson. Più volte incoronato il più grande di tutti i tempi, Alì non teme confronti. D’altra parte nemmeno Tyson si è mai tirato indietro e i suoi match hanno fatto storia. Una storia più recente, ma pur sempre storia.
NAZIONALI DI CALCIO
Italia 1982-Italia 2006. Di nuovo, il duello si fa generazionale. “Un Mondiale come quello dell’82…”, da una parte; l’eco del “popopopopo” che ci fece scendere di nuovo in piazza ad abbracciare sconosciuti, dall’altra.
SQUADRE AZZURRE
Settebello-Italvolley-Italbasket. Calcio, che passione. Soprattutto in Italia. Salvo poi riscoprire le altre discipline di squadra e sentirci tutti più italiani per una vittoria nella pallanuoto (quel Settebello a Barcelona '92...), nella pallavolo (ricordate i successi dell'Italia allenata da Velasco?) o nel basket (l'oro europeo del 1999: e chi se lo scorda?).