Canta che ti passa: sportivi pronti per Sanremo

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Claudio Barbieri

Alexi Lalas è stato il primo a lanciare la moda dello sportivo-cantante (Getty)
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Da Chiellini a Dani Alves, passando per Pato, Kakà, Hamilton e Vettel: i campioni non nascondono la propria passione per il canto e spesso la condividono sui social. Il tutto grazie al padre degli sportivi rock, il calciatore statunitense Alexi Lalas

Siamo in pieno Festival di Sanremo. Le canzoni invadono radio e televisioni, nei bar non si parla d’altro. Il legame tra la kermesse dei fiori e lo sport non è vincolato solo alla presenza dei tanti campioni che in questi anni si sono alternati sul palco dell'Ariston. Già, perché gli sportivi non si limitano più a indossare le cuffie per darsi la carica, ma con l’avvento dei social si sono buttati nella musica a 360 gradi. Ogni momento della giornata è buono per cantare e per condividere con i fans la propria performance. C’è chi, come Giorgio Chiellini, riesce sicuramente meglio in un colpo di testa o in un tackle che nel remake di "Come te non c’è nessuno" di Rita Pavone...

Restiamo in tema Juventus. Dani Alves, rientrato contro l’Inter dopo un lungo stop, è tra i più attivi e stravaganti sui social. Look da rockstar, con tanto di giubbotto di pelle e occhiali da sole, il difensore della Seleçao si lancia in una tipica canzone brasiliana.

Brasile uguale musica. Chi pensa che Gabigol sia triste a Milano, tra nebbia, freddo e i pochissimi minuti concessi da Pioli, si sbaglia di grosso. Almeno, a vederlo sulla sua fuoriserie mentre intona una canzone del suo Paese con lo smartphone come microfono, non sembrerebbe vittima della saudade

Musical.ly è un’app che consente di diventare il proprio idolo per 15 secondi. Si parte scegliendo la canzone in un vasto database, si registra il proprio filmato dove si possono applicare filtri o effetti speciali in grado di modificare le sequenze e si mette tutto online. Qui eseguono Ciro e Jessica Immobile, sulle note di Justin Bieber. Anche se l’effetto è molto 883 della coppia Pezzali-Repetto...

"I love this game" è lo slogan di Patrice Evra, coniato dalla NBA degli Anni Novanta e portato alla ribalta nello spogliatoio della Juventus. L’attuale terzino del Marsiglia è un cultore del godersi la vita. Non a caso, qui interpreta il classico di Bobby McFerrin "Don’t worry, be happy" in modo davvero ineccepibile: c’è un futuro sul palco per Pat? 

Il magico mondo dei social permette anche alle celebrities di interagire fra loro. Così la distanza tra Tianjin e Latina (8243 km, l’abbiamo calcolata…) è annullata nel momento in cui Pato decide di prendere lo smartphone, intonare "Ti scatterò una foto" e scrivere al suo idolo, Tiziano Ferro: "Cosa ne pensi?". 

Quando invece i social non esistevano ancora, è stato Alexi Lalas la prima star calcistica a cimentarsi seriamente con la musica. Stiamo parlando di cinque album tra il 1994 e il 2014, quasi meglio della sua carriera da calciatore...

Ci sono un brasiliano e un italiano a Orlando alla guida di un pulmino. Non è una barzelletta, ma la realtà di Kakà e Antonio Nocerino, inseparabili compagni in Florida nella MLS dopo i trascorsi al Milan. Una performance di "Duele el corazon" che avrà inorgoglito Enrique Iglesias.

Anche sotto la gestione Ancelotti, il Bayern Monaco continua la sua tradizione canterina. Il club bavarese si distingue da sempre per la sua propensione alla musica. Capita così che Alaba, dopo un allenamento, coinvolga un Ribery versione ballerino in una canzone sdolcinata. D’altra parte, San Valentino è dietro l’angolo...

Non solo calcio, ovviamente. Lewis Hamilton è stato sorpreso a rappare (con un ottimo stile, oltretutto) in un club di New York. Il tre volte campione del mondo della Mercedes conferma così il suo status di bad boy del circus.

Sebastian Vettel, al contrario, è il figlio che tutte le mamme desiderano. La dimostrazione? La serenata ai meccanici della Ferrari dopo la vittoria a Singapore nel 2015, una reinterpretazione de "L’italiano" di Toto Cotugno che fa così: "Lasciatemi guidare, perché non sono lento...". Roba da teatro Ariston, altro che team radio.