Prima storica visita di un Capo dello Stato al Coni: "Chi si impegna per lo sport, chi lo diffonde, aiuta l'intero Paese, in esso si specchia la nostra societa' in misura molto maggiore di quanto taluni credono". Presenti tutti i presidenti Federali e tanti ex atleti tra i quali anche Maldini, per il quale potrebbe prospettarsi un ruolo nella Figc
"Chi si impegna per lo sport, chi lo diffonde, aiuta l'intero Paese, perché lo sport è, insieme, causa e conseguenza di una passione collettiva e aiuta a farci sentire un popolo". E' con queste parole che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto rendere omaggio allo sport in quella che è stata una giornata storica per tutto il movimento italiano. Il giorno, appunto, della prima visita ufficiale di un Presidente della Repubblica al Coni, la massima istituzione dello sport azzurro. Ad accogliere il Capo dello Stato, che si è presentato all'ingresso di Palazzo H poco dopo le 18, c'erano ovviamente il presidente del Coni Giovanni Malago', insieme al ministro dello Sport, Luca Lotti, e al presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli.
Dopo essere stato ricevuto, Mattarella ha preso la parola in un palcoscenico d'eccezione, realizzato nell’area antistante lo Stadio dei Marmi, e ha parlato di fronte ai presidenti delle Federazioni Sportive Nazionali e Paralimpiche, delle Discipline Sportive Associate, delle Associazioni Benemerite, degli Enti di Promozione Sportiva, dei Comitati Regionali, nonché di una folta rappresenta di atleti in attività e del passato. Per il calcio era presenti Carlo Tavecchio e il Ct Ventura, ma sul palco è stato chiamato assieme ai due anche Paolo Maldini, cosa che in qualche modo potrebbe far presagire a un possibile futuro ruolo dell'ex difensore rossonero nella Federcalcio e nella Nazionale Italiana. Nonostante alla nostra Lia Capizzi Maldini abbia smentito un suo possibile ritorno nel mondo del calcio in effetti l'ex capitano del Milan è tra i principali candidati per sostituire Lele Oriali nel ruolo di team manager della squadra azzurra nel caso l'ex Inter decida di lasciare la Figc al termine degli imminenti Europei U21.
Il discorso di Mattarella
"Chi si impegna per lo sport, chi lo diffonde, aiuta l'intero Paese. Desidero dirvelo con
convinzione. Sbagliano quanti, con qualche snobismo, considerano lo sport come marginale nella vita sociale, come un tempo di ricreazione. Lo sport è invece una leva di grande efficacia sul piano sociale, culturale, educativo, con rilevanti ricadute economiche"
"Lo sport è, insieme, causa e conseguenza di una passione collettiva che accompagna gare e campionati, e talvolta contribuisce a farci sentire un popolo. Nello sport si specchia la nostra società in misura molto maggiore di quanto taluni credono: per questo lo sport italiano ha consapevolezza di rappresentare l'immagine dell'Italia"
"Questo aspetto conferisce una responsabilita' maggiore ai dirigenti sportivi, ai campioni che vengono visti come riferimento - ha detto ancora il Presidente Mattarella -, giovani che costituiscono esempio per altri giovani, a chi investe nelle societa' sportive, al mondo della comunicazione che opera nell'ambito dello sport e assicura un collegamento continuo con passioni popolari cosi' avvertite".
"Lo sport si fonda sui principi di lealta' e di correttezza - ha aggiunto -. Sul desiderio di superarsi e di prevalere nelle gare e negli incontri, sul coraggio di competere con chi appare come favorito, ma anche sul senso sportivo di riconoscere, e applaudire, il merito altrui quando esso si manifesta. L'etica propria dello sport puo' aiutare l'etica civile e rendere migliore il nostro modello sociale".
"Gli sport con più ampio pubblico, e dunque con più risorse, hanno un dovere di solidarietà verso chi opera alla base del movimento sportivo. Gli organismi dello sport, lavorando con concordia, hanno il compito di allargare la propria base e di tenere insieme, il più possibile, la cura dell'eccellenza con la diffusione dei praticanti - ha proseguito Mattarella -. Sono necessarie dedizione e professionalità per vincere questa duplice sfida: verso l'alto, dove la competizione è mondiale e i riflettori sono continuamente accesi, verso il basso, dove la sfida è quotidiana e capillare".