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Intramontabile Jagr, vuole essere ancora protagonista in NHL a 45 anni

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Massimo Marianella

Jaromir Jagr con la maglia dei Panthers (foto getty)

Il contratto della leggenda dei Panthers è scaduto lo scorso giugno. Si è svincolato a 45 anni, attirando l’interesse di tante squadre, ma la richiesta di un ingaggio simile alle passate stagioni complica il suo futuro. Gli appassionati di hockey sperano di vederlo almeno un altro anno in NHL

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Il ghiaccio sotto le palme adesso in Florida, col caldo umido che la fa da padrone, è una sorta di miraggio. Lontano come l’inizio della stagione NHL, ma Jaromir Jagr, a 45 anni, da queste parti continua a far notizia comunque. Nell’ultimo biennio l’intramontabile leggenda ceca e i Panthers sono andati a braccetto verso i rispettivi obiettivi. La franchigia dei gattoni voleva far crescere con lui il tanto talento giovane a disposizione in rosa (Barkov, Ekblad, Huberdeau, Trocheck, Matheson, Bjugstad), il numero 68 arricchire le sue statistiche, scalare il libro dei record in NHL, ma soprattutto continuare a giocare ad hockey al massimo livello.

Il problema è arrivato a giugno alla scadenza del contratto. Sedici gol e 46 punti nell’ultima stagione (nella quale non ha saltato neanche un match) e soprattutto l’orgoglio del grande campione, hanno alimentato richieste economiche alte da parte di Jagr, mentre i Panthers hanno messo sul tavolo una proposta al ribasso. La leggenda col 68 si è allora svincolato attirando l’interesse di tante squadre (NY Rangers, Flyers, Montreal Canadiens, LA Kings) tentate di scambiare un’altra stagione del vecchio campione con la possibilità per lui di migliore quei record cui tiene in maniera straordinaria. Nelle classifiche che contano della storia pluricentenaria della NHL Jagr è sempre nei Top 5. Per partite giocate 1711 (4°), gol 765 (3°), assist 1149 (5°) e punti 1914 (2° dietro Gretzky). Jagr che ad inizio degli anni 90 ha vinto in coppia con Mario Lemieux 2 volte la Stanley Cup con i Pittsburgh Penguins, non è ovviamente più quel giocatore lì devastante anche fisicamente, ma lo ricorda moltissimo.

La capacità di proteggere il disco, la classe, l’istinto che lo porta ancora sempre al posto giusto al momento giusto, ma soprattutto una professionalità maniacale che lo supporta. I Panthers gli avevano dato le chiavi dell’Incredible Ice, il centro di allenamento della franchigia a Sample Road non lontano da Fort Lauderdale, per le sue sessioni personali. A volte si è presentato dopo la mezzanotte di ritorno da una trasferta della squadra, sempre lì tutte le mattine anche quando il coaching staff concedeva un giorno libero e quasi sempre scendeva sul ghiaccio prestissimo almeno un paio d’ore prima del resto della squadra. Dopo gli allenamenti poi i cacciatori di autografi fuori dal parcheggio si erano ormai rassegnati ad attese anche superiori alle 2 ore che venivano dedicate a massaggi e fisioterapia. Duro con se stesso certo, ma senza questo atteggiamento però, anche con tutto il talento di cui è stato omaggiato, un atleta del 1972 non potrebbe essere ancora al vertice.

L’amore per questo sport e la voglia di continuare a migliorare i suoi record sono stimolo certamente superiore ai dollari, ma oggi è proprio la richiesta d’orgoglio di un ingaggio simile alle passate stagioni che lo sta condizionando per il presente. Tante le franchigie interessate, ma nessuna ha ancora formulato una proposta. Anzi no, ci hanno provato gli Everblades, franchigia delle Minors in Florida a metà strada tra Miami e Tampa che gli ha proposto un piccolo contratto per dargli però la possibilità di giocare agonisticamente in attesa che una squadra NHL si faccia avanti. La loro speranza, quella di vendere qualche maglia verde e blu numero 68 col Coccodrillo sui pattini. Quella di tutti gli appassionati di hockey di vedere Jagr almeno un altro anno in NHL. Un futuro Hall of Famer che sa essere ancora protagonista.