A Nagoya Carolina Kostner recupera nel programma lungo ma arriva a pochi decimi dalla medaglia di bronzo
Carolina Kostner è sempre bellissima da vedere, ma c’è di più. E’ una bellezza competitiva. Carolina in gara è solida e, affidandosi al grande allenatore russo Mishin, ha anche una notevole continuità di rendimento. Per questo è un peccato che nelle finali del Grand Prix a Nagoya non arrivi l’ennesimo podio internazionale. Per pochi decimi di punto è quarta nella classifica finale, rimontando nel programma libero dal sesto posto del corto. In un panorama tecnico spaventosamente elevato ormai nel pattinaggio, basta poco per perdere posizioni e medaglie. Il particolare che la Kostner deve aggiungere per tornare sul podio è un salto triplo nelle combinazioni, un salto che nei due programmi di questa finale ha eseguito solo doppio. Ma rimane il fatto che a 30 anni può ancora concentrarsi su questi particolari per stare a contatto con ragazzine che sono di un’altra epoca sportiva. Ed è un’impresa assoluta. La piccola Zagitova che vince la gara era appena nata 15 anni fa quando Carolina debuttava nella categoria senior. Primo e secondo posto a Nagoya per due russe, Zagitova e Sotskova, e non c’era la più forte di tutte, Medvedeva, infortunata. A PyeongChang ci saranno, perché sicuramente rientreranno tra le atlete pulite che saranno in gara come neutrali. Anche se non potranno difendere i colori della Russia e sentire l’inno nazionale, rischiano di occupare tutto il podio. Ma c’è Carolina, con la sua bellezza competitiva, alla ricerca di un salto triplo in più.