I campionati mondiali di pattinaggio di Milano si sono chiusi con l’ultima gara, la Danza su ghiaccio: Anna Cappellini e Luca Lanotte si sono piazzati al 4° posto, beffati per 27 centesimi di punto dai canadesi Kaitlyn Weaver e Andrew Poje. L'oro è stato vinto dalla coppia francese formata da Gabriella Papadakis e Guillaume Cizeron, con 207.20 punti. Nono posto per l'altra coppia azzurra, Guignard-Fabbri
Ventisette centesimi di punto impediscono ad una serata perfetta, ad una carriera meravigliosa, di chiudersi con una medaglia. Anna Cappellini e Luca Lanotte sono quarti nella Danza ma questa non è la notte dei rimpianti, è la notte delle mille emozioni per loro e per il pubblico. Hanno fatto il loro record, migliorato il primato italiano. Semplicemente non è bastato.
Eppure questo mondiale a Milano lo ricorderanno per sempre. Il loro abbraccio finale e le parole di gratitudine che si sono scambiati valgono molto più di 27 centesimi. C’è un significato più alto di una classifica finale.
Anna e Luca fanno parte di un’epoca d’oro del pattinaggio su ghiaccio italiano. Da Fusar Poli-Margaglio in poi l’Italia ha guadagnato rispetto internazionale in una disciplina dove per praticanti e impianti molte nazioni ci sovrastano. Hanno contribuito conquistando medaglie e portando il loro stile sempre perfettamente riconoscibile nel mondo, un gusto artistico tipicamente italiano, un cavallo di battaglia della loro allenatrice Paola Mezzadri. Un loro orgoglio che deve rimanere per sempre un nostro orgoglio. Un’oro mondiale, uno europeo dove in totale hanno ottenuto cinque medaglie e poi una quantità impressionante di gare concluse tra le prime cinque-sei coppie. Sempre lì. Con costanza e continuità. Dolci e poetici con i pattini ma senza mai cedere di un millimetro, sempre pronti a lottare e ripartire. Fino a questa fantastica notte, con il palazzo pieno, nella loro città, con il racconto della loro avventura sulle note de la Vita è Bella. Quando vedi due come loro e momenti come questi non puoi che pensare che a volte lo sport può rendere un po’ meravigliosa la vita di tutti. Anche senza medaglie.