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La diplomazia del ping pong, le due Coree si unificano: giocheranno insieme in semifinale

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Danilo Freri

Come per Cina-USA negli anni 70, il tennis tavolo costruisce percorsi di pace. Corea del Nord e del Sud non si affrontano nei quarti di finale dei Mondiali femminili e giocheranno unite in semifinale

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La storia si fa ancora una volta grazie al ping pong. Negli anni 70 fu questo sport ad avvicinare Cina e Stati Uniti, la nazionale americana fu invitata a Pechino e il ping pong fu il pretesto per aprire un canale diplomatico e superare decenni di avversità. Si arrivò così a una ripresa delle relazioni tra i due paesi. La volontà di pace che Corea del Nord e Corea del Sud stanno discutendo ora su altri tavoli, quelli della diplomazia, trova un'applicazione immediata proprio nel tennis da tavolo. Accade ai Mondiali di Halmstad in Svezia dove Nord e Sud dovevano scontrarsi nei quarti di finale del torneo femminile. Uno scontro che non c'è stato perché le due delegazioni hanno chiesto di poter unire le due squadre e presentarsi così in semifinale come nazionale della Corea Unita. Era già accaduto a PyeongChang nell'Olimpiade invernale con la squadra femminile di hockey ghiaccio. Una presenza simbolica ma non competitiva, questa volta la Corea Unita si gioca una medaglia in una competizione internazionale. E per una volta le regole dello sport possono sopportare una procedura insolita per assecondare un desiderio di pace che ha un significato più grande. Come spiega Thomas Weikert, presidente della ITTF (la Federazione mondiale del tennis tavolo): "Sono felice. E' un po' rischioso e non è al 100% secondo le regole, ma non crea nessun svantaggio per i team eliminati e abbiamo informato tutti gli altri. Sono d'accordo, se non lo fossero stati non avremmo fatto nulla. Ma tutti hanno capito che è importante per il processo di riunificazione della Corea". Non del tutto corretto quindi ma assolutamente giusto. L'ultima volta che la Corea Unita giocò un mondiale di ping pong fu nel 1991 quando vinse una clamorosa medaglia d'oro contro la Cina. Che potrebbe anche ritrovare in finale. Ma questa volta non sarà solo una medaglia  a fare la storia. Lo sa bene Yang Ha-Eun giocatrice della Corea del Sud: "Pensavo che la squadra della Corea Unita fosse solo qualcosa che facesse parte del passato. Ora è un grande onore per me far parte di un'altra squadra unificata che verrà ricordata". Per sempre. E' tornata la diplomazia del ping pong.